ROMA – Alla fine di un processo che in Norvegia è stato molto seguito, il padre del due volte campione olimpico Jakob Ingebrigtsen è stato riconosciuto colpevole di aver picchiato la sorella minore dell’atleta, Ingrid, con un asciugamano bagnato ed è stato condannato a 15 giorni di reclusione con sospensione condizionale della pena.
Ma Gjert Ingebrigtsen, che ha allenato Jakob portandolo alla vittoria dell’oro nei 1500 metri ai Giochi di Tokyo del 2021 prima di una violenta rottura un anno dopo, è stato assolto dall’accusa di aver fatto altrettanto con i figli maschi. A Ingrid, che aveva lasciato casa all’età di 15 anni dopo una serie di “incidenti”, il tribunale ha anche riconosciuto un risarcimento di 10.000 corone (744 sterline).La famiglia Ingebrigtsen in Norvegia è popolarissima, dopo la docu-serie The Ingebrigtsens, che raccontava le loro vite e la loro natura eccentricaL’accusa aveva chiesto due anni e mezzo di carcere per Gjert per quello che, a detta del tribunale di Sagnes, era stato un “regime di abusi fisici e verbali” nei confronti di Jakob e della sorella minore Ingrid, durato un decennio. Jakob aveva dichiarato di essere stato vittima di violenza domestica da parte del padre, che lo aveva preso a pugni e calci.Durante il processo Gjert ha ammesso di essere stato talvolta molto esigente come allenatore dei suoi tre figli maschi, Jakob, Henrik e Filip, e ha ammesso di aver lanciato la PlayStation di famiglia da una finestra del secondo piano dopo una lite. Ma ha negato tutte le accuse di abusi ed è scoppiato in lacrime mentre dichiarava al tribunale di non aver mai picchiato nessuno in vita sua. Della figlia dice: “Mi manca ogni giorno. È l’ultima cosa a cui penso quando vado a letto la sera e la prima quando mi sveglio la mattina. È una perdita terribile”.
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