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L’Iran “oscura” Gaza: Israele continua ad uccidere palestinesi in cerca di cibo


ROMA – Sono 59 i morti riportati nella Striscia di Gaza nella sola giornata di ieri secondo il ministero della Salute del locale esecutivo retto da Hamas. Lo riportano fonti di stampa internazionale. In particolare, l’emittente Al-Jazeera riferisce che tra le vittime, 13 avrebbero perso la vita nei pressi dei centri israelo-statunitensi per la distribuzione degli aiuti: tre palestinesi che si stavano recando a ritirare pacchi alimentari sono morti nei pressi del corridoio Netzarim, presumibilmente a causa di attacchi dell’esercito israeliano, così come i responsabili dell’ospedale al-Awda hanno riferito alla testata. Altre dieci persone sarebbero invece rimaste ferite. Le stesse fonti hanno detto che i militari hanno aperto il fuoco direttamente contro i civili.

Un’altra analoga aggressione si sarebbe registrata nei pressi del centro di distribuzione di Rafah, nel sud. Una sessantina i feriti che sarebbero stati trasportati d’urgenza presso lospedale gestito dalla Croce Rossa, stando a quanto scrive ancora Al-Jazeera, dieci dei quali non ce l’avrebbero fatta. Secondo i medici, i militari avrebbero aperto il fuoco senza preavviso alle persone che stavano attendendo gli aiuti; uno dei sopravvissuti ha descritto il meccanismo di distribuzione “una trappola”.

Da fine maggio le autorità israeliane stanno cercando di sostituire la rete di centri di distribuzione degli aiuti umanitari gestita dalle Nazioni Unite – accusata di far arrivare derrate alimentari anche ad Hamas – con un consorzio statunitense, la Gaza Humanitarian foundation (Ghf).

Il sistema, che prevede solo quattro centri di distribuzione per oltre un milione di civili, è oggetto di critiche da parte delle Nazioni Unite e delle organizzazioni umanitarie non governative presenti a Gaza, secondo cui Israele starebbe usando le restrizioni agli aiuti come arma di guerra. Cresce anche l’allarme per i livelli di fame, dal momento che gli aiuti sono stati del tutto bloccati dal 2 marzo e da fine maggio entrano poche decine di convogli a fronte dei 600 giornalieri richiesti dall’ONU per soddisfare le esigenze dell’intera popolazione. Al-Jazeera afferma che, sollecitato sulle accuse di uccisioni di ieri nei pressi dei centri della Ghf, l’esercito israeliano non ha replicato.
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