Mission Impossibile- The final Reckoning. Ultima nuova parte della notevole e fortunata saga Cult che ci ha mostrato un affascinante Tom Cruise dalle prestazioni sportive estreme. Dinamico e fruttato, preso da una corsa calibrata che ci prende per mano con un incipit dal romanticismo nostalgico potente: se ne caldeggia la visione su grande schermo, per il suo design da colossal dello spionaggio dalle frequenze gentili e pastose ma con ritmica trascinante. Dell’ AI e delle sue finte realtà possibili se ne è parlato forse troppo, ma qui la visione futurista è educata e sconvolgente non trattenendosi dal ricordarci una certezza per tutti: e se la sfida fosse restare umani? I personaggi del passato, che ci conoscano bene o male, hanno bisogno di fiducia. Ma ancor prima noi della loro. Puntellato di autoironie decomprimenti del protagonista. Tom Cruise non ci delude nelle sue prove estreme nelle quali dominano acqua e aria come elementi (quest’ ultima ci regala imprese più godibili) restituendoci una realistica mise en scene di prestazione fisica attoriale oltre le possibilità umane così facilmente e spesso sostituite solo dagli effetti speciali. Sentimenti e ironia dalla nutrita retorica ben calibrata, per una squadra di spie alle quali non si risparmiano le sfide per nessuno. Insomma, la missione è impossibile, perché oltre al realismo prestazionale di Tom Cruise è difficile pensare che il dinamismo delle avventure possa essere reale. Incredibilmente credibile. La tessitura relazionale fra esseri umani avrà la meglio? Bisognerà scendere a patti con il proprio essere eroi, umani insomma. Uno stupore da pianoforte che piacerà a molti, questo pezzo Schubertiano del cinema è convincente. Consiglio: correte al cinema. BookMatch (per alleggerire) – “L.A. Confidential” di James Ellroy, ed. Einaudi 2023. Stelle 4 e 1/2 su 5 |