MILANO – Dopo oltre un anno, l’orso bruno torna sulle Orobie bergamasche. La conferma arriva dalla Polizia provinciale, intervenuta a Schilpario, in Valle di Scalve, dove il plantigrado ha preso di mira un apiario nella conca dei Campelli, divorando miele e rompendo arnie.
DOPO UN BLITZ IN UN APIARIO, ERA STATA PIAZZATA UNA FOTOTRAPPOLA
L’identificazione è stata possibile grazie a una fototrappola installata dagli agenti, che hanno documentato il ritorno dell’animale nella notte successiva per un secondo assalto. L’allerta era scattata dopo la segnalazione dell’apicoltore, che aveva ritrovato una delle sue arnie completamente devastata: telaini svuotati, miele sparito, api scomparse. “Indizi inequivocabili del passaggio dell’orso”, spiegano dalla Provincia. L’animale, infatti, pur essendo prevalentemente vegetariano, non disdegna proteine come insetti e miele: le api, ma anche formicai, lombrichi, vermi. “In altri casi può predare animali selvatici o domestici, soprattutto ovicaprini”. Subito è scattato il sopralluogo della Polizia provinciale, che ha documentato i danni e predisposto l’installazione della fototrappola. Il bis dell’orso è arrivato puntuale: la notte seguente è stato filmato mentre tornava sul luogo per finire le scorte di miele. L’apiario è ora protetto da una recinzione elettrificata e l’apicoltore ha avviato, con il supporto della Provincia, la procedura per ottenere il risarcimento da Regione Lombardia. Durante l’intervento sono stati prelevati anche alcuni peli utili per il riconoscimento genetico.
GLI AGENTI DELLA POLIZIA PROVINCIALE: È UN ANIMALE SCHIVO, EVITA L’UOMO
Secondo gli esperti si tratta quasi certamente di un giovane maschio sub-adulto in fase di “erratismo”, ovvero quel lungo peregrinare che precede la maturità sessuale. “Arrivano spesso dal Trentino- spiegano i tecnici- si muovono per anni in territori ampi lungo l’arco alpino e tornano nelle aree di origine solo dopo aver raggiunto l’età riproduttiva”. L’orso bruno “è un animale schivo, notturno, che tende a evitare l’uomo”, sottolineano gli agenti. Nessun avvistamento diretto è stato infatti segnalato in questi giorni. “La sua presenza, come quella del lupo, non deve scoraggiare chi frequenta la montagna: basta rispettare alcune regole di convivenza con la fauna selvatica”. La Polizia provinciale invita a segnalare ogni traccia o comportamento sospetto al numero verde 800.350.035. Il contatto è attivo anche in caso di ritrovamento di animali feriti o danni da fauna. L’obiettivo, concludono dalla Provincia, “è mantenere un equilibrio tra tutela ambientale, sicurezza del territorio e diritti degli allevatori e apicoltori, garantendo sempre una gestione trasparente e responsabile dei grandi carnivori”.
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