La nuova trovata dell’impero Trump – ufficialmente gestito dai figli, ma come sempre orbitante attorno al culto del patriarca – si chiama “T1 Phone”, e promette di essere “orgogliosamente progettato e costruito negli Stati Uniti”. Peccato che – come scrive il Corriere della Sera – no: è made in China. Anzi, è proprio un telefono cinese, riverniciato, rimarchiato e ricaricato di prezzo.

Dietro l’apparenza scintillante, c’è poco o niente. C’è un T-Mobile REVVL 7 Pro 5G, prodotto dall’azienda cinese Wingtech, venduto online a circa 180 dollari. Stesso hardware, stesse forme, tranne qualche ritocco cosmetico: un po’ di RAM in più (12 GB contro 8), vernice color oro zecchino, e l’immancabile logo Trump buttato lì con la grazia di Paint anni ’90. Secondo altri esperti – scrive sempre il Corriere della Sera – potrebbe trattarsi di un Ulefone Note 18 Ultra, altra creatura orientale che su Amazon si trova a 159 dollari. Ma poco cambia: il trucco c’è e si vede.Il piano telefonico base di Trump Mobile costa 47,45 dollari al mese, cifra non scelta a caso: Trump è stato il 45° e il 47° presidente degli Stati Uniti. Andando sul sito ufficiale di Trump Mobile, l’impressione è quella di una truffa organizzata da uno stagista scarso. Le immagini del T1 sono fotomontaggi sgraziati, con sensori disegnati a mano e specifiche tecniche scritte a caso (una “fotocamera da 5000 mAh”, che in realtà è la batteria). Tutto (non) fatto in America.Trump sta monetizzando la sua presidenza senza precedenti nella storia. Ha una fan-base pronta a tutto. E infatti, secondo alcune stime, il merchandising dell’universo MAGA – bibbie incluse – avrebbe già fruttato almeno 10 milioni di dollari. Poca roba rispetto alle criptovalute su cui lui e i suoi figli hanno lucrato allegramente.Il paradosso è che sul T1 Phone, essendo cinese, Trump dovrà pagare i dazi imposti da se stesso.
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