ROMA – “Penso che forse neanche Trump sa se combatteranno al fianco di Israele. Lui stesso ha detto che nessuno sa cosa farà. Bisognerebbe sottolineare con maggiore forza che andrebbe fermato questo conflitto, è interesse del mondo e dell’Europa. Un negoziato con l’Iran è stato fatto: portò ad un accordo che spinse l’Iran a interrompere lo sviluppo della bomba nucleare. Fu Trump a sabotarlo, una responsabilità gravissima. Non possiamo dimenticarlo”.
Così l’ex premier Massimo D’Alema a Otto e mezzo su La7.
“Ci sono sempre margini per negoziare. Il problema è capire se si riescono a fermare le forze che vogliono impedire il negoziato, prima fra tutte Israele. L’attacco voluto da Netanyahu è stato fatto innanzitutto per bloccare un dialogo fra Usa e Iran. L’Europa per ora è debole, spero prenda coscienza, sono in gioco valori e interessi fondamentali come sicurezza e approvvigionamento energetico. Il filotrumpismo e il populismo di Trump non aiutano l’Europa. I sovranismi possono avere affinità ideologica ma una volta al potere entrano in conflitto. I nostri interessi e valori sono tutelati dall’Europa, ma ora sono in gioco”.
E, sul fronte Gaza, aggiunge: “La tragedia palestinese è destinata ad avere un peso lungo sul nostro rapporto col mondo arabo. L’odio che sta nascendo nei confronti del mondo occidentale segnerà i prossimi tempi. La reazione europea su Gaza è stata tardiva, pavida, salvo quei giovani che hanno capito che bisognava essere solidali con i più deboli. Hamas ha le sue responsabilità ma la verità è che questa tragedia è iniziata prima del 7 ottobre”. Inoltre, “Su Gaza è incomprensibile la censura informativa. E come ha potuto Israele toccare certi picchi di violenza e barbarie?”, conclude l’ex premier Massimo D’Alema.
“NON HANNO BOMBA ATOMICA ALTRIMENTI NON CI SAREBBE GUERRA”
“Questa destra rischia di sgretolare valori e cultura giuridica che sono il patrimonio europeo. Non si può esprimere solidarietà per chi ha un mandato di cattura internazionale, come Netanyahu”. “Se l’Iran avesse la bomba nucleare- aggiunge- non ci sarebbe la guerra, basti pensare alla Corea del Nord. Questo farà pensare a molti Paesi che avere l’atomica sia l’unico modo per non essere bombardati”. “Ho l’impressione che fare la guerra a chi non è democratico sia qualcosa di irrealistico. Non possiamo bombardare tutti quei Paesi che non sono democrazie. Sotto le bombe alla fine prevalgono le posizioni più radicali. I regimi cambiano quando c’è capacità di cambiare nella società, non per le bombe. Basti guardare l’Afghanistan, bel risultato”, conclude D’Alema.
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