ROMA – Sta facendo il giro dei social un post Facebook di Federico Zampaglione dei Tiromancino. Il cantautore ha provato a ricostruire “l’arcinota storia dei finti sold out” perché “le spiegazioni che vedo su come funziona il meccanismo sono spesso poco chiare”. Lo fa con “una pagina di sceneggiatura, dopo aver visto questa storia succedere per circa 30 anni; con un impennata spaventosa in tempi recenti, soprattutto ovviamente ai danni di artisti ancora giovani ed inesperti”.
IL PROGETTO DI UN TOUR IMPORTANTE: “IL GRANDE SALTO”
Zampaglione scrive un dialogo tra un ipotetico organizzatore di eventi live e un artista di successo. Il primo promette cose ancora più grandi e dice: “Bro, credo che a questo punto… dopo il successo virale del tuo singolo, meriti qualcosa di più, dobbiamo fare il grande salto“. E continua: “Bisogna dare un segnale forte, uscire dal mucchio, far capire che tu sei al di sopra dei tuoi colleghi… ci vuole un tour nei palazzetti, anzi negli stadi e deve essere sold out! Così scateniamo l’ufficio stampa e ti fanno santo subito!”. In questa fase, nonostante le ritrosie dell’artista, si va avanti: “Tu fai il tuo lavoro, mettiti fisso sui social e annuncia trionfante che il tuo sogno finalmente si andrà a coronare, al resto penso io”.
“A questo punto tu sei già a due metri da terra- scrive ancora Zampaglione- ti lanci sui social trionfante ed ogni giorno gridi al mondo la tua gioia e soddisfazione per il grande tour in arrivo. Lo fai in ogni modo e maniera, mentre tutti si congratulano con te perché ‘te lo meriti’, ‘era ora’, ‘sei il #1’, ‘io c’ero sin dall’inizio'”.
SE I BIGLIETTI PER UN TOUR NEGLI STADI NON SI VENDONO
Spesso, però, arriva il colpo di scena: “Se i biglietti si vendono tutto bene, ma se non si vendono, come purtroppo accade sempre più spesso perché si vuole troppo, io ti chiamo un lunedì mattina con la voce preoccupata e paternalistica, mentre ancora dormi”. A quel punto, l’organizzatore scopre le carte: “Non stai vendendo un cazzo, lo stadio è semivuoto!”. E alla richiesta di spiegazioni da parte dell’artista, aggiunge: “La piantina di TicketOne è tutta verde… malgrado i soldi che io ho speso per promuovere il tuo tour”. Quali sono le possibilità ora? “Annulliamo”.
Di fronte allo scetticismo del cantante – “Annull… annulliamo??!!! Scherzi vero?…ma come si fa? Sono mesi che faccio come mi avevi detto, ogni giorno posto di tutto, annunciando trionfante il tour… ci rimetto la faccia con tutti!!” – l’organizzatore propone una soluzione dai costi elevati.
“Te lo riempio io lo stadio (o il forum)- spiega- ci sono biglietti gratuiti, ad un euro, 10 euro, invitiamo tutti i dipendenti di banche, assicurazioni, aziende a noi vicine, mettiamo biglietti in regalo con la spesa nei supermercati, facciamo contest con influencers, retate nei locali con i biglietti…insomma fammi fare il mio lavoro“. In cambio, “una buona parte dei costi per riempire lo stadio, ad ora vuoto, te li accolli tu, bro!“. Il cantante risponde: “Io? Ma sono un botto di soldi… poi avevi detto che era il tuo mestiere…”.
La risposta è sempre la stessa: “Ah si? E allora annulliamo! Non posso prendermi tutta la perdita sul groppone, e poi diciamoci la verità… la faccia è pur sempre la tua, io dopo il tuo concerto, ho altri 3 eventi con il vero sold out!“
“OGGI L’IMMAGINE NELLA MUSICA È TUTTO”
“Tu sudi freddo, deglutisci- scrive Zampaglione descrivendo le sensazioni di fronte tale prospettiva- poi pensi a tua nonna 93enne che ti ha promesso che sarà in tribuna ad applaudirti con cappellino e maglietta del Merchandising ufficiale, improvvisamente senti già il rumore della pioggia di meme sui social per il floppone strombazzato… e quindi, senza colpo ferire, accetti”.
“Bravo bro! Vedo che hai capito come funziona, oggi l’immagine nella musica è tutto! E se leghi la tua immagine alla parola flop ci salta il piatto a 360%: contratti, sponsor, brand, conventions, esposizione mediatica, percezione, pubblicità, credibilità etc etc”, è l’ulteriore spiegazione dell’organizzatore.
“SOLLETICA L’EGO DI QUALCUNO (MEGLIO SE INGENUO O MEGALOMANE) E POI…MANGIACI SOPRA A VITA”
In conclusione, per anni l’artista è costretto a pagare i costi di quel tour rimasto invenduto: “Da questo momento in poi tu vai e fai (per anni) solo quello che ti dico io e tutto ciò che guadagni per un buon 85% è mio, perché devo rientrare e bada bene i costi li ho in mano io…non te. Se mai volessi inoltre interrompere il contratto, prima ovviamente mi paghi tutto, oppure resti qui da me e con calma sconti”.
“Triste morale della favola? Solletica l’ ego di qualcuno (meglio se ingenuo o megalomane) e poi…mangiaci sopra a vita!”, riassume Zampaglione.
“Spero di essere stato chiaro nel farvi capire il diabolico meccanismo e ci tengo a chiarire che il post è generico, quindi non riferito a nessuno in particolare ma ad una abitudine che da anni sta distruggendo il meccanismo dei concerti e molte carriere”, conclude.
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