PALERMO – “È senza dubbio positivo che si chieda ai ragazzi di parlare di Paolo e di scrivere un tema su questo argomento: purtroppo non so se i giovani hanno gli strumenti per farlo, visto che nelle scuole purtroppo di certi argomenti non si parla se non per iniziativa di alcuni professori che vanno in deroga ai programmi. Se non ci fossero questi pochi docenti i programmi si fermerebbero alla fine della seconda guerra mondiale”. Lo afferma Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso nella strage di via D’Amelio, al telefono con la Dire, commentando una delle tracce della maturità 2025 che parte dal brano ‘I giovani, la mia speranza’ a firma del giudice.
“Nelle scuole si parla poco di mafia e delle stragi che dal 1947 a oggi hanno insanguinato l’Italia – osserva Borsellino -. Questa conoscenza darebbe ai ragazzi gli strumenti necessari per capire il presente e ciò che è successo in Italia. Spero comunque che gli studenti riescano ad elaborare questa traccia per come andrebbe fatto”.
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