ROMA – “Quale altro elemento serve ancora perché il ministero dell’Ambiente fermi il progetto di trasferimento dei depositi chimici a Ponte Somalia?”.
Lo chiede il deputato ligure del Partito Democratico Luca Pastorino nel corso del question time sui depositi chimici a Genova.
Secondo il parlamentare “oramai le contraddizioni sono mille: il progetto è pericoloso e invasivo; è diverso e più ampio rispetto a quello che originariamente era stato validato dall’autorità portuale; i moli per gli accosti da uno diventano due così come i siti che potenzialmente restano sia a Multedo sia a Ponte Somalia; a questo si aggiunge il ricorso pendente presso il Consiglio di Stato; sul NOF (nulla osta di fattibilità) – che contiene già diversi errori, c’è anche una indagine della Procura”.
“Oggi nel question time in aula alla Camera il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin ha di fatto replicato alla mia interrogazione spiegando che i processi in corso (la valutazione di impatto ambientale e il nulla osta di fattibilità) vanno in parallelo, ma il senso della mia interrogazione era di rivolgersi alla politica nazionale e chiederle di avere un ruolo in questo caso pieno di inciampi. Ci sono tutte le condizioni per fermarsi. Al ministro chiedo di prendere in mano la situazione e valutare tutto il perimetro, soprattutto per la tutela dei cittadini e del lavoro nel porto”, conclude Pastorino.
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