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VIDEO | Bologna in festa per lo scudetto della Virtus. Belinelli: “Vittoria per Achille”


BOLOGNA – La Virtus Segafredo Bologna batte 3 a 0 Brescia vincendo il 17esimo scudetto della sua storia, e in città esplode la festa. “I campioni dell’Italia siamo noi”, gridano i circa 3.000 tifosi accorsi sotto al Nettuno, invadendo via Rizzoli, a pochi metri dal cinema all’aperto di piazza Maggiore nel giorno dell’inaugurazione. Tutti in piazza al termine della partita al Pala Leonessa, dove la squadra ha sollevato la coppa di Campioni d’italia.

Le Vu nere dominano per 74 – 96 in casa della Germani Brescia, controllando la partita dall’inizio, nel segno del compagno Achille Polonara, che ha ricevuto pochi giorni fa la diagnosi di leucemia mieloide e si trova in cura al Policlinico Sant’Orsola di Bologna. Bologna e compagni festeggiano anche per ‘Achi’.

BELINELLI: “SCUDETTO FANTASTICO, UNA VITTORIA PER ACHILLE”

Uno scudetto “fantastico”. Marco Belinelli, capitano della Virtus Bologna che stasera si è laureata campione d’Italia confessa che era da “tanti anni” che si voleva riportare il titolo sotto le Due torri. Ma stasera è ancora più speciale: “Stasera siamo pieni di emozione, è fantastico; sappiamo- dice ai microfoni di Dazn- che è un momento difficile per Achille (Polonara, ndr) quindi sicuramente è una vittoria che va a lui”, che da ieri deve combattere contro una leucemia mieloide.

“Sembra ieri che ero tornato alla Virtus” con il progetto di riportare lo scudetto sotto le Due torri. Il capitano della Virtus Segafredo Bologna Marco Belinelli parla a caldo ai microfoni di Dazn al termine della partita con Brescia che ha portato alla vittoria del 17esimo scudetto della società bianconera. Ed è subito anche tempo di bilanci, con il veterano 39enne, campione Nba tra le altre cose, che dovrà decidere cosa fare, se continuare o pensare al ritiro. Lo scudetto “potrebbe essere la ciliegina sulla torta. Ora ho bisogno di staccare, di pensare a cosa voglio fare. Finire così è sicuramente quello che sognavo, vincendo lo scudetto. È stato un anno faticoso sotto tutti i punti di vista, staremo a vedere più avanti”, conclude Belinelli.

TRIONFO VIRTUS CHE SI PORTA A CASA IL 17ESIMO SCUDETTO

È stata una partita dominata sin dall’inizio, che la compagine bolognese ha tenuto con un distacco di 20-25 punti, e dall’altra una Brescia nettamente alle corde dopo una stagione comunque da ricordare avendo raggiunto la prima finale della sua storia. Trascinati da un monumentale Toko Shengelia che guida i suoi con 31 punti e percentuali di tiro praticamente perfette, seguito dalla sorpresa Taylor che ne mette a segno 19, i bianconeri gestiscono praticamente tutto il match senza particolari pericoli. Brescia, priva di Ndour, con un Della Valle spento e con Bilan che tocca quota 4 falli già nel terzo quarto, e con solo Burnell a crederci, non ne ha più e gli ultimi minuti sono quelli della resa.

La partita sancisce la vittoria di un titolo che mancava dal 2021, nonostante le finali scudetto a ripetizione, la prima quest’anno senza sfidare i rivali dell’Olimpia Milano. La Virtus chiude così con il tricolore sul petto una stagione vissuta sulle montagne russe per la società bianconera, a tutti i livelli. Da una parte c’è quello sportivo. Si parte dalla rivoluzione nel roster con ben nuovi giocatori annunciati a luglio, fino alla debacle in Supercoppa a settembre, per poi arrivare alle dimissioni dell’allenatore Luca Banchi a dicembre, dopo la sconfitta in casa con l’Alba Berlino in Eurolega, sostituito dall’esperto Dusko Ivanovic. Fu proprio il coach montenegrino, in seguito a una brutta sconfitta con Milano nelle Final Eight di Coppa Italia, a parlare apertamente di obiettivo scudetto, in contrasto con i malumori della piazza e preso anche poco sul serio in un momento in cui in pochi avrebbero pensato al titolo. C’è poi il lato societario, caratterizzato dalle continue voci di avvicendamento tra il presidente Massimo Zanetti e il socio di minoranza Carlo Gherardi, presidente di Crif. Una storia, come raccontato dallo stesso Zanetti, che ha destabilizzato in parte l’ambiente, che si è conclusa sabato con la notizia della cessione completa delle quote di quest’ultimo al patron di Segafredo, con tanto di stretta di mano a favor di telecamere nel corso di Gara 2.

Nel mezzo, si è consumata anche la rottura del presidente con il fidato Luca Baraldi (“ha sbagliato 4 volte il budget”, spiegò poi), con conseguente rinnovo del cda. Sullo sfondo, la partita del nuovo palazzetto da 12.000 posti in Fiera, i cui lavori sono partiti da poco, e il rinnovo della licenza per partecipare all’Eurolega.Nonostante tutto questo, però, in ultimo è emerso soprattutto un roster che si è saputo isolare dalle incertezze societarie e dalle delusioni sportive, fino a ritrovare la forza nel gruppo e non nelle individualità, nonostante un’Eurolega da dimenticare e le sconfitte in Supercoppa e in Coppa Italia. La squadra ha infatti smaltito gli addii anticipati di Grazulis, Tucker e Visconti, e facendo leva sui condottieri come Toko Shengelia, letteralmente inarrestabile in questi playoff, Daniel Hackett e il capitano Marco Belinelli (vicino al ritiro?), e con un innesto prezioso come Brandon Taylor (che ha sostituito un impalpabile Justin Holiday), ha sopperito alle pesanti assenze di Will Clyburn e dello stesso Polonara, cementandosi attorno al suo allenatore, puntando sulla difesa e sull’intensità.

Un’unione di intenti che si è fatta sempre più concreta col passare dei mesi, prima conquistando il primo posto in campionato e poi nei playoff scudetto, ovvero nel momento decisivo della stagione: sapendo soffrire contro una Reyer Venezia mai doma (serie vinta 3 a 2 con sofferenza), ed espugnando per due volte consecutive Milano in casa sua in semifinale. Fino a regolare la sorpresa dell’anno Brescia, alla prima finale della sua storia sportiva, limitando i temibili Amedeo Della Valle e Miro Bilan, quest’ultimo mvp della stagione appena trascorsa, e raggiungere così il sogno-scudetto profetizzato in tempi non sospetti da coach Ivanovic.

È in questo quadro che si inserisce il dramma, sportivo ma prima di tutto umano, della perdita di un compagno di squadra per una notizia pesantissima, la diagnosi di leucemia mieloide per Polonara, alla vigilia della partita più importante. Una notizia terribile, comunicata ieri dalla stessa Virtus, quasi un accanimento del destino dopo che al nativo di Ancona nel 2023 era stato diagnosticato un tumore al testicolo, curato poi con successo fino al ritorno sul campo. Attorno al numero 33 delle Vu nere e della Nazionale si è stretto tutto il mondo sportivo della palla a spicchi e non solo. Non si contano infatti i messaggi di incitamento per il classe 1991: la Lega basket, gli eterni rivali della Fortitudo, gli avversari in finale di Brescia, l’Olimpia Milano, il coach della Nazionale Gianmarco Pozzecco, l’ex stella Nba Danilo Gallinari… fino alla città di Bologna, con gli abbracci virtuali del sindaco Matteo Lepore e del senatore Pier Ferdinando Casini, entrambi tifosissimi Virtus.Nella serata di ieri Polonara ha postato, nelle storie del suo profilo Instagram, una foto dal letto d’ospedale insieme a sua moglie, sorridenti, accompagnata dalla frase “Andrà tutto bene, grazie per i numerosissimi messaggi”. Oggi ha ricevuto anche la visita del presidente della Fip Gianni Petrucci. Con lo scudetto in tasca e l’affetto dei compagni e dell’Italia tutta, ora per ‘Achi’ comincia la sfida più importante.

LEPORE: “SCUDETTO VIRTUS GRANDE RISULTATO PER BOLOGNA”

“Questo scudetto è un grande risultato per la nostra città. Una squadra e un gruppo di combattenti, di ragazzi straordinari dei quali andare orgogliosi”. Così sui social il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, festeggia la Virtus che, imponendosi stasera a Brescia, ha vinto il campionato italiano di basket. “Grazie alla Virtus Bologna: campioni”, sottolinea il primo cittadino senza dimenticare un pensiero per Achille Polonara citato nel post.
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