ROMA – Ancora morti, in silenzio. All’ombra delle bombe che cadono in Iran e zittiscono gli altri contesti. A Gaza muoiono a decine i palestinesi in cerca di cibo. Uccisi dal solito fuoco israeliano. Stavolta – è l’ultimo conto – sono 25 le vittime, tra cui 15 che si erano radunate nei pressi di un sito di distribuzione degli aiuti. Il funzionario della protezione civile Mohammad al-Mughayyir ha dichiarato all’Agence France-Presse (AFP) che 15 persone sono state uccise e 60 ferite mentre attendevano i soccorsi nel corridoio Netzarim, nella parte centrale di Gaza, dove migliaia di persone si radunano ogni giorno nella speranza di ricevere razioni. Pochi giorni fa ne morirono più di cinquanta, in un colpo solo.
Un testimone, Bassam Abu Shaar, dice che “verso l’una di notte hanno iniziato a spararci. Il fuoco si è intensificato, con bombe provenienti da carri armati, aerei ed elicotteri”. Le dimensioni della folla hanno reso impossibile fuggire, morti e feriti sono rimasti a terra a pochi passi dal punto di distribuzione gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation.
Secondo le agenzie delle Nazioni Unite che operano nel territorio, nelle ultime settimane decine di palestinesi sono stati uccisi mentre cercavano di raggiungere i punti di distribuzione degli aiuti a Gaza, che sta soffrendo condizioni simili alla carestia.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it