BOLOGNA – I giudici del Riesame di Bologna hanno confermato, a quanto si apprende, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Lorenza Scarpante, la 56enne accusata di avere ucciso il marito 59enne Giuseppe Marra nelle prime ore del 27 maggio nella loro abitazione in via Zanolini, nel capoluogo emiliano. Il collegio presieduto dal giudice Pier Luigi Di Bari ha dunque respinto il ricorso della legale di Scarpante, Chiara Rizzo, che nell’udienza che si è tenuta mercoledì aveva chiesto che la sua assistita fosse sottoposta agli arresti domiciliari in casa della madre, ad Aosta.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, Marra potrebbe aver accusato un malore nella notte tra il 26 e il 27 maggio dopo aver consumato droghe assieme alla moglie, che poi gli avrebbe sbattuto il capo contro gli angoli dei muri, dove sono stati trovati schizzi di sangue. La donna ha respinto ogni accusa nel primo interrogatorio, affermando di essere andata a dormire verso mezzanotte e di aver trovato il cadavere del marito quando si è svegliata, scendendo poi in strada a chiedere aiuto. Questa versione non è però stata ritenuta credibile dagli investigatori, e nella successiva udienza di convalida del fermo Scarpante si è avvalsa della facoltà di non rispondere davanti al gip Claudio Paris.
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