BOLOGNA – Fonde l’impegno fisico della salita, la memoria storica delle grandi esplorazioni italiane, l’essenzialità della sfida, e una documentazione visiva d’altissima quota “Gasherbrum IV Expedition”, prima spedizione finanziata dal Club alpino italiano che parte domani per affrontare appunto il G4, coi suoi 7.925 metri, nel gruppo del Karakorum, Himalaya.
I PROTAGONISTI E IL PRECEDENTE
Federico Secchi, Leonardo Gheza e Gabriele Carrara ripeteranno la storica via aperta nel 1958 da Walter Bonatti e Carlo Mauri. Allora, infatti, i due alpinisti italiani raggiunsero la vetta tracciando una delle linee più eleganti e complesse mai immaginate su questa montagna, ricorda il Cai. L’obiettivo della spedizione 2025 è appunto di ripercorrere la via con uno stile essenziale, ovvero senza l’utilizzo di portatori d’alta quota, corde fisse o campi preinstallati. Solo il team, il materiale e la volontà di confrontarsi con la montagna, secondo i principi dello stile alpino.
“Il Cai sostiene quest’anno, oltre a questa spedizione, i più bei nomi dell’alpinismo italiano attualmente in attività, con diversi progetti alpinistici. Il Gasherbrum IV e in particolare questa via, che porta il nome di Bonatti e Mauri, sono un mito per generazioni di alpinisti. Il fatto stesso che, a quasi 70 anni dalla sua apertura, non sia mai stata ripetuta, la dice lunga sulla sua difficoltà tecnica. Auguriamo a questi ragazzi tutta la fortuna e il coraggio per affrontare una sfida del genere”, è il commento del presidente generale de Cai Antonio Montani. “Il G4 rappresenta un vuoto da colmare, non solo per la sua scarsa frequentazione alpinistica, ma per ciò che può ancora raccontare. È una montagna che chiede attenzione, ascolto, visione”, sottolineano Secchi, Gheza, Carrara e Zorzini.
LE RIPRESE CON I DRONI
Durante la spedizione, “i tempi, i silenzi e la solitudine della montagna saranno i veri protagonisti. Non ci saranno aggiornamenti costanti, né cronache in tempo reale. Solo il passo lento dell’uomo, la verticalità della parete e lo sguardo silenzioso di un drone a raccontare, dopo, ciò che sarà accaduto lassù”. Ad accompagnare il team, fino a quota 6.100 metri, sarà Ettore Zorzini, fotografo e videomaker specializzato in ambienti estremi. Da quel punto in poi, racconta il Cai, la sua presenza “si farà invisibile ma fondamentale: attraverso riprese aeree con drone, documenterà l’evolversi della spedizione da un punto di vista mai realizzato prima sul Gasherbrum IV”.
Il Gasherbrum IV (7.925 m) è una delle montagne più imponenti e affascinanti della catena del Karakorum. La sua estetica slanciata, la posizione remota e le difficoltà tecniche l’hanno resa una meta riservata a pochissime spedizioni, ricorda il Cai. È considerata da molti alpinisti una delle vette più belle del mondo, e la sua parete nord-est è tra le linee più celebri e misteriose dell’intero sistema himalayano.
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