ROMA – “Se guardassimo ai dati in termini assoluti dovremmo dire che i femminicidi stanno scendendo ma non ci culliamo sugli allori: si tratta di un fenomeno molto insidioso”. A dirlo è stato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ospite di Taobuk, a Taormina (Messina). Secondo Piantedosi è necessario puntare “sulla prevenzione e sulla capacità di intuire il più presto possibile i segnali che sono il preludio di qualcosa che poi può portare all’omicidio. Abbiamo aumentato anche gli ammonimenti – ancora Piantedosi – ma non dobbiamo sempre rimandare tutto alle forze di polizia. Dietro a questi casi ci sono sempre disagi o culturali o personali che devono essere studiati e analizzati”.
“Ho grande stima e simpatia personale per il procuratore Gratteri: lungi da me contraddire quello che ha detto, ma mi permetto di dire che il fatto che con il decreto Sicurezza non ci si sia dedicati ai ‘colletti bianchi’ non significa che questi non siano già perseguibili o perseguiti. Potrei citare dei casi recenti di cronaca: almeno 3 o 4 sindaci importanti sono stati attinti da mandati di arresto – ha ricordato il responsabile del Viminale -. Non mi sembra che si possa dire che in Italia ci sia l’impunità per i colletti bianchi. Questo era un provvedimento che doveva trattare altro”.
“Se mi candido in Campania? Assolutamente no”.
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