ROMA – Domani a Roma si celebrerà la Festa della Musica. Ma domani ricorreranno anche i 10 anni della morte del poeta Remo Remotti, celebre anche per la sua ‘Me ne andavo da quella Roma – Mamma Roma Addio’ diventato recentemente anche un brano musicale, grazie al rapper Piotta, con la partecipazione anche di tanti attori e musicisti da Carlo Verdone a Emanuela Fanelli. E anche Daniele Silvestri che, in occasione della presentazione in Campidoglio di Roma in Musica 2026 (di cui sarà direttore artistico) ha fornito una sua versione rivisitata del “monologo” di Remotti, intitolata ‘Torno a casa mamma Roma’.
NEL 2026 ARRIVA ‘RIM’ IN TUTTA LA CITTÀ
Roma ‘occupata’ dalla musica. Succederà tra un anno esatto, dal 19 al 21 giugno, con Rim 2026 – Roma In Musica, un progetto ideato da Roma Capitale insieme al cantautore e musicista, Daniele Silvestri, direttore artistico della manifestazione che si svolgerà in concomitanza con la Festa della Musica Europea.L’evento è stato presentato in Campidoglio, insieme alla Festa della Musica 2025 che si terrà sabato, dal sindaco Roberto Gualtieri, dall’assessore capitolino alla Cultura, Massimiliano Smeriglio, e dallo stesso Silvestri.L’idea è quella di una città completamente invasa ovunque (centro e periferie) dalla musica, in ogni suo genere e in tutti i quartieri. Due grandi palchi in ciascuno dei 15 Municipi, una grande parata musicale nel giorno di apertura da Trastevere a piazza del Popolo, e il grande protagonismo delle scuole di musica ma anche di quelle “ordinarie”, dove i giovani durante il prossimo anno scolastico potranno preparare i pezzi da portare poi sui palchi allestiti in una grande jam session in cui si alterneranno con altri cittadini, turisti e artisti più famosi.
Grandi palchi ma anche piccoli concerti, momenti più “centrali” insieme a eventi diffusi che generino uno scambio reciproco e non univoco tra quartiere e quartiere e tra centro e periferia. E ancora.spazi dedicati ai buskers e aree per espositori di prodotti legati alla musica.Il contenuto principale delle proposte culturali e musicali che occuperanno in vario modo gli spazi della Capitale sarà la musica romana, nel suo senso più completo: dalla musica popolare a quella sinfonica, passando per il teatro, il cinema, i live club, le scuole, la strada. Da Petrolini a Morricone, da Gabriella Ferri ai rapper di ultima generazione, da Garinei e Giovannini a Piovani, da Proietti ai Måneskin, dal Folkstudio al Teatro dell’Opera, raccontandone la lunga e fortunata storia passata (quella degli spazi e dei luoghi come quella degli artisti e degli eventi) ma anche mostrandone e incentivandone la vitalità presente e futura.
“L’abbiamo pensata divisa in 3 giorni ma per me potrebbe diventare anche una settimana se le cose andassero bene- ha detto Silvestri- Abbiamo iniziato a parlarne ora perché per una cosa del genere ci vuole almeno un anno per lavorarci bene. L’ambizione è coinvolgere tutte le realtà a cominciare dalle scuole, con un percorso che inizi alla riapertura dell’anno scolastico e veda la parata come un punto di arrivo più che di partenza”.La “sfilata” musicale Silvestri la immagina partire da “piazzale della stazione Trastevere, percorrere viale Trastevere, largo Argentina, imboccare corso Vittorio oppure andare verso piazza Venezia per arrivare comunque a piazza del Popolo. Lungo il tragitto vorrei che Campo de’ Fiori piuttosto che piazza Navona diventassero zone dove mostrare gli aspetti legati alla musica: una piazza per i liutaii, una strada di venditori di vinili e audiocassette, mostre e cantastorie che raccontano la gigantesca storia musicale di Roma”.
Anche i negozi, come pure le stazioni della metro, potranno diventare luoghi dove entrare e ascoltare un musicista suonare il violino piuttosto che il basso tuba: “Ho visto questa cosa nel nord Europa e chiedo all’amministrazione di fare un grande sforzo perché la musica sia fruibile ovunque e anche in maniera inaspettata- ha continuato Silvestri-. Incentivare qualunque attività commerciale che possa offrire quei 2 metri quadrati per fare esibire un violinista o un cantastorie”.Non mancheranno i grandi nomi e nel progetto che ha in mente Silvestri ciascuno dei coinvolti ‘adotterà i palchi dove si svolgeranno gli eventi clou nei Municipi. “L’idea è avere un palco enorme allestito perfettamente su cui si possano alternare un gran numero di musicisti, anche semplici cittadini o turisti che si iscrivono a suonare. Io guiderò le danze, chi sarà lì ad assistere vedrà qualcosa di improvvisato frutto di una combinazione in parte guidata e in parte casuale, ma libera. Non credo che nel mondo ci sarà qualcosa di così grande e strutturato”.Il musicista romano ha già contattato qualche ‘big’: “Ne ho già sondato diversi e no vedono l’ora”. Qualcuno anche impensabile fino a qualche tempo fa: “Mi piacerebbe molto coinvolgere le generazioni precedenti alla mia e più blasonate. De Gregori ad esempio oggi è di una disponibilità inimmaginabile fino a 10 anni fa”.Il simbolo già c’è, un fiore con 15 petali dai colori diversi, ciascuno identificativo di un Municipio della città che avrà il proprio “fiore” col proprio “colore”.
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