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L’analisi dell’attacco Usa all’Iran: “E adesso? L’escalation globale è improbabile”


ROMA – “Il ‘pacifista’ Trump ha portato gli Stati Uniti nell’ennesima loro guerra in giro per il mondo. Doveva far cessare le altre, ne ha invece aggiunta un’altra tutta sua mentre le altre proseguono. Giovedì aveva detto che ci avrebbe pensato per due settimane. Sembrava titubasse per via delle reazioni del suo elettorato stanco di tutte queste guerre. Ma probabilmente stava solo bluffando per far abbassare la guardia al regime e poi attaccarlo nel giro di poche ore”. A fare l’analisi dell’attacco degli Stati Uniti di questa notte ai siti nucleari iraniani di Fordow, Natanz ed Esfahan è Emilio Mola, uno dei giornalisti più seguiti sui social per le sue riflessioni e le analisi sui fatti di politica e di attualità nazionale. Il reporter conduce anche il podcast quotidiano Daily Five, dove commenta e approfondisce le principali notizie del giorno.

“E adesso? E adesso non lo sappiamo. Tutte le opzioni sono sul tavolo. L’escalation globale la cosa più improbabile- afferma Mola- Non c’è ragione per cui altri paesi (Russia, Cina, ecc.) entrino in guerra contro gli usa per l’attacco di questa notte. Russia e Cina non sono affatto dispiaciuti per l’eliminazione del programma nucleare iraniano. Per quanto potranno dirsi contrari a queste operazioni, la verità è che nessuna potenza nucleare è contenta quando al club dei paesi atomici si aggiunge un nuovo membro. Allo stesso modo nessun paese sunnita del Medio Oriente (praticamente tutti) si straccerà le vesti. Anzi, è per tutti un sollievo che l’impero sciita iraniano non possa più avere, almeno a breve, la Bomba”.

“Resta da vedere cosa vorrà fare l’Iran. Che, ora come ora, non credo possa fare molto. Potrebbe lanciare altri missili su Israele adesso anche su basi militari americane, ma non gliene restano molti e soprattutto colpire basi Usa significherebbe scatenare la reazione americana contro il regime. Oppure potrebbe bloccare lo stretto di Hormuz (attraverso cui passa il 20% del petrolio mondiale) mandando in crisi economica il mondo. Ma anche questo è difficile perché danneggerebbe soprattutto la Cina (paese amico dell’Iran) e isolerebbe Teheran. Credo che il regime otterrebbe questa rappresaglia solo come ultima mossa della disperazione prima di cadere”, conclude il giornalista.
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