ROMA – “Trump, che si era presentato come un presidente pacificatore, ha dato inizio a una nuova guerra per gli Stati Uniti”: parole di Dmitrij Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Russia, dopo i bombardamenti americani in Iran. La presa di posizione è stata comunicata attraverso il social Telegram. Secondo Medvedev, che è stato capo di Stato russo dal 2008 al 2012 e a lungo primo ministro del presidente Vladimir Putin, la “stragrande maggioranza” delle nazioni è contraria alle “azioni di Israele e degli Stati Uniti”. Il 20 gennaio, nel discorso di insediamento alla Casa Bianca, Donald Trump aveva assicurato che il suo successo sarebbe stato misurabile “dalle guerra e cui metteremo fine e, forse ancora più importante, da quelle in cui non ci faremo coinvolgere”.
In un’intervista rilasciata otto giorni fa all’agenzia Dire, l’analista Shahram Akbarzadeh, direttore del Forum per gli studi sul Medio Oriente all’Alfred Deakin Institute, in Australia, aveva sottolineato che Israele era deciso a condurre un’azione “ad ampio raggio” contro l’Iran. L’esperto aveva detto: “Ci sono molte possibilità di un allargamento all’intera regione e di un coinvolgimento americano”. E ancora: “Israele punta sul fatto che, una volta cominciato un conflitto, gli Stati Uniti sono tenuti a rispettare il loro impegno verso la sicurezza del loro alleato”. Nel suo messaggio su Telegram, Medvedev ha scritto: “Gli Stati Uniti sono coinvolti in un nuovo conflitto con la prospettiva di un’operazione via terra; con un successo del genere, Trump non vincerà il premio Nobel per la pace”.
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