Tre morti in 10 giorni e torna il dibattito sullo stato fatiscente delle strade di Viterbo e della Tuscia. Una situazione che impone fatti oltre alle dovute riflessioni. Negli ultimi giorni sono stati interessati dalle tragiche scomparse i Comuni di Viterbo, Caprarola e Soriano nel Cimino, rispettivamente in viale Trieste, in cui è morto il 15enne Leonardo Cristiani; con il poliziotto caprolatto 50enne Silvano Canale e il 54enne centauro Massimiliano Mosera, sulla superstrada Viterbo-Orte. «Al Comune di Viterbo sono tre anni che si sono insediati – dice Sandro Zucchi, presidente dell’Aci di Viterbo – e non hanno mai risposto alle lettere che abbiamo inviato alla sindaca Chiara Frontini e all’assessore competente, a parte una in cui si rispondeva che non era vero che non avevano fatto nulla per risistemare le strade viterbesi». E’ molto polemico Zucchi nel commentare i drammatici fatti avvenuti in questi giorni e, in generale, lo stato delle strade locali. «Ci sono tratti come viale Trieste e Raniero Capocci – continua Zucchi – che sono disastrati e del tutto insicuri. Senza dimenticare le frazioni, in particolare Grotte Santo Stefano e San Martino al Cimino, in cui la fatiscenza delle vie è sotto gli occhi di tutti. La situazione è quella che è: l’amministrazione attuale aveva promesso di risistemare le strade ma è stato fatto ben poco. La segnaletica stradale orizzontale è, per il 90%, del tutto invisibile con le strisce che non le vedono né i pedoni né gli automobilisti. E non parliamo della cartellonistica verticale, vecchia e ormai inadeguata. Anche le ultime amministrazioni comunali non hanno fatto un granché ma questa meno di tutte rispetto alle sue promesse elettorali». Sandro Zucchi, come si ricorderà, è stato più volte in polemica per le decisioni prese dall’attuale maggioranza comunale in merito alla pista ciclabile, «agli appena 15 chilometri di asfaltature rispetto ai 400 chilometri stradali del territorio comunale» e alla carenza di posti auto, «diminuiti anche per la creazione delle ciclovie». In merito ai drammatici eventi che hanno portato alla morte di tre persone in pochi giorni Sandro Zucchi non commenta direttamente ma auspica che si intervenga subito per migliorare una generale situazione di arterie stradali fatiscenti. «A Viterbo, inoltre – dice ancora Zucchi – c’è anche l’erba arrivata a livelli incredibili che, spesso, nasconde la cartellonistica stradale ed è molto pericolosa per chi guida. Le strade, in sintesi, sono in uno stato di abbandono e pericolose per l’incolumità pubblica». Il presidente dell’Aci di Viterbo, poi, critica anche l’asfalto colabrodo della superstrada Viterbo-Orte che è di competenza dell’Anas. «Il manto d’asfalto – conclude Zucchi – della superstrada è praticamente tutto rovinato partendo fin da Monte Romano. Il tratto più maltrattato, con grande pericolosità per gli automobilisti, è però quello da Viterbo a Orte con parti di strada spaccati e a rischio». Continua, quindi, il botta e risposta tra il presidente dell’Aci e l’attuale amministrazione comunale di Viterbo. Serve, chiaramente, da una parte, il silenzio per ricordare tre vittime in pochi giorni nelle strade del Viterbese ma, allo stesso tempo, agire per metterle in sicurezza e cercare di limitare al massimo i fatti degli scorsi giorni |