ROMA – L’Africa sta diventando sempre più dipendente dai pesticidi agricoli, con un utilizzo cresciuto del175 per cento dal 1990, arrivando a 210mila tonnellate già nel 2021: dati presentati in vista di un incontro pubblico, a Roma, dal titolo ‘Ferma il veleno. Sostieni le sementi. Un appello alla solidarietà’. L’appuntamento, presso il mercato di Campagna Amica in via di San Teodoro 74, è in programma giovedì 26 a partire dalle 9, alla vigilia della Sesta conferenza dei ministri dell’Agricoltura di Unione Europea e Unione Africana. L’incontro è promosso nello spirito dell’enciclica Laudato si’. L’iniziativa è del Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar (Secam/Sceam), anche sulla base di un documento pubblicato insieme con la Comece, la Commissione delle Conferenze episcopali nell’Unione Europea. Alla base c’è la denuncia di “uno spostamento delle priorità dell’Ue dalla solidarietà e dallo sviluppo ostenibile all’interesse geopolitico ed economico”. Secondo il Secam, iniziative come il Global Gateway spesso rafforzano i modelli estrattivi, favorendo le agende d’affari europee rispetto ai bisogni africani. Stando a questa lettura, risorse come la terra, l’acqua, le sementi e i minerali sono sempre più mercificate e alle comunità africane viene chiesto di sostenere i costi ambientali e sociali della transizione verde europea. Il Secam definisce questa situazione ingiusta e lontana da un vero partenariato. L’incontro di giovedì si propone come un dialogo tra rappresentanti delle Chiese, esponenti della società civile edecisori politici su alcune aree di preoccupazione sollevate nella sua dichiarazione congiunta con la Comece: tra queste la protezione e il potenziamento del sistema delle sementi gestite dagli agricoltori (Fmss) nonché la continua esportazione in Africa e nel resto del Sud del mondo di pesticidi pericolosi, già vietati in Europa. L’incontro è promosso insieme con organizzazioni partner del Secam, in particolare Cidse, Dka, Ccfd-Terre Solidaire e Misereor con Focsiv, la Federazione degli organismi di volontariato internazionale di ispirazione cristiana. A supportare poi sono realtà della piattaforma informale Our Land Our Life, come Afsa ed Esaff. Secondo i dati presentati in vista dell’incontro, il valore monetario dei pesticidi importati in Africa è più che raddoppiato, passando da 1,6 miliardi di dollari nel 2010 a 3,8 miliardi di dollari nel 2022. “Molti dei pesticidi utilizzati sono classificati come pesticidi altamente pericolosi (Hhp), spesso vietati nell’Ue e in altre regioni” si sottolinea in un articolo pubblicato sul sito di Focsiv. “I pesticidi vietati nell’Ue per proteggere la salute umana e l’ambiente possono comunque essere prodotti per l’esportazione in Paesi terzi”. Nel testo si continua: “Mentre nel 2018 l’Ue ha esportato in Africa circa 8000 tonnellate di pesticidi vietati, l’esportazione è aumentata a quasi 12000 tonnellate nel 2022. Molti Paesi africani non dispongono di quadri normativi forti e di capacità di applicazione, il che li espone a rischi enormi. Questi rischi sono ulteriormente aggravati da limitazioni nell’informazione, nella consapevolezza e nella conoscenza lungo la catena del valore agricolo, con impatti devastanti sulla salute, sull’ambiente e sulle economie nazionali”. Nell’articolo si aggiunge: “L’Ue deve porre fine a questo doppio standard e smettere di anteporre gli interessi delle imprese alla salute umana e ambientale nei Paesi terzi. L’Unione africana e i suoi Stati membri devono agire con decisione per vietare le importazioni di Hhp e allinearsi agli impegni internazionali come le Convenzioni di Basilea e Bamako”.
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