ROMA – Non solo obiettivi nucleari. Ora Israele sposta il mirino sui simboli del regime iraniano. L’esercito israeliano ha lanciato un attacco mirato su Teheran, prendendo di mira alcuni luoghi emblematici del potere politico e repressivo. I bombardamenti hanno colpito la sede dell’organizzazione paramilitare Basij, affiliata ai Guardiani della Rivoluzione, e diverse altre basi legate al controllo del dissenso interno. Ma anche la famigerata prigione di Evin, tristemente nota per la detenzione di oppositori politici (quella in cui fu detenuta Cecilia Sala). L’agenzia Mizan ha confermato i danni alla prigione, assicurando però che la situazione è sotto controllo. Il quotidiano filogovernativo Nournews ha rassicurato le famiglie dei detenuti: “sono al sicuro”.
Videos sent to Iran International show the moment Tehran’s Evin Prison was struck by an Israeli air strike on Monday. pic.twitter.com/NPhZ2upLGs
— Iran International English (@IranIntl_En) June 23, 2025
Colpito anche l'”orologio della distruzione di Israele”, installato in piazza Palestina, che mostra un conto alla rovescia verso una proclamata sconfitta dello Stato ebraico nel 2040. Nella parte nord della capitale, il danneggiamento delle linee elettriche ha provocato blackout in alcune zone.Israele ha inoltre confermato di aver colpito le vie di accesso al sito nucleare di Fordow, quello bombardato dagli Stati Uniti che non si sa ancora quanto sia stato effettivamente danneggiato.
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