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“Angela Celentano vive vicino Istanbul”: il Gip riapre il caso, test del DNA sulla ‘pista turca’


ROMA – A quasi trent’anni dalla scomparsa di Angela Celentano, avvenuta il 10 agosto 1996 sul Monte Faito, torna al centro dell’attenzione una possibile svolta nelle indagini. La bambina, che oggi avrebbe 32 anni, potrebbe essere collegata a una giovane donna che vive in Turchia.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, Federica Colucci, ha respinto la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura, riaprendo ufficialmente l’inchiesta.

La decisione del Gip arriva in seguito a una nuova segnalazione basata su una fotografia – estrapolata da un video – che ritrae una ragazza ritenuta somigliante a una delle ricostruzioni del volto di Angela.

L’immagine era stata consegnata agli investigatori dalla blogger Raffaella Trentinella, già in passato coinvolta nel caso. A sostegno della richiesta di nuovi approfondimenti, anche la famiglia Celentano, rappresentata dagli avvocati Luigi Ferrandino ed Enrica Visconti, ha chiesto un accertamento genetico.

Il giudice ha quindi disposto un test del DNA, oltre all’audizione di alcuni presunti testimoni in Turchia, tra cui un avvocato. Gli investigatori cercheranno ora di identificare formalmente la giovane ritratta nel video e verificare l’eventuale legame con Angela.

LA PISTA TURCA

La cosiddetta ‘pista turca’ non è nuova. Risale al 2009, quando la stessa blogger riferì di aver ricevuto informazioni da un sacerdote secondo il quale una fedele gli avrebbe confidato che Angela si trovava in Turchia. Nonostante le ripetute richieste della magistratura italiana, le autorità turche non hanno mai fornito collaborazione concreta.

La vicenda sembrava essersi chiusa, ma è tornata in primo piano in seguito alla segnalazione secondo cui Angela vivrebbe oggi sull’isola di Büyükada, non lontano da Istanbul, assieme a un uomo che sarebbe stato indicato come il padre adottivo, descritto come portatore di una cicatrice evidente sul collo.

Due anni fa, i genitori di Angela avevano rinnovato l’appello durante una puntata della trasmissione Chi l’ha visto?, ricordando il dettaglio distintivo della figlia: una “voglia di caffè” sul dorso, lato destro. Per la famiglia, da sempre convinta che dietro alla scomparsa si celi una rete di adozioni illegali, la riapertura dell’inchiesta rappresenta una speranza concreta.
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