ROMA – Un annuncio improvviso, poi il secondo e il terzo. A ripetizione, sul suo social, in “caps lock” come è nel suo stile. Donald Trump forza la mano della pace tra Iran e Israele, con un accordo di cessate il fuoco ancora fragilissimo (e non confermato ufficialmente da parte israeliana”). Il New York Times ne racconta la “genesi”, il dietro le quinte, grazie ad un alto funzionario della Casa Bianca che ha parlato in forma anonima.
Secondo la fonte del Nyt, l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani avrebbe avuto un ruolo attivo nei negoziati. L’annuncio di Trump è arrivato intorno alle 18 (ora della costa orientale americana), sorprendendo persino alcuni alti funzionari della sua stessa amministrazione.
Il cessate il fuoco sarebbe il frutto di un lavoro diplomatico condotto nelle ultime settimane dal vicepresidente JD Vance, dal segretario di Stato Marco Rubio e da Steve Witkoff, inviato speciale del presidente. I tre avrebbero operato tramite canali ufficiali e informali per aprire un dialogo con Teheran, mentre Israele avrebbe accettato la tregua a condizione di non subire ulteriori attacchi da parte dell’Iran.
Il funzionario ha inoltre detto che i raid statunitensi contro tre siti nucleari iraniani avrebbero contribuito a creare le condizioni per un’apertura diplomatica. Tuttavia, non sono stati forniti dettagli sulle contropartite eventualmente accettate dall’Iran, né chiarimenti circa la localizzazione delle sue riserve di uranio arricchito.
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