BOLOGNA – Si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha comunque negato tutto, ha detto che non è stato lui, che non ha ucciso nè Anastasia nè la piccola Andromeda, la bambina di circa un anno che dovrebbe essere sua figlia. E ha chiesto di parlare col suo avvocato e con il consolato americano: Francis Kaufmann (alias Rexal Ford), il 46enne arrestato a Skiathos in Grecia il 13 giugno con l’accusa di omicidio, è stato ascoltato oggi dai magistrati di Roma in video collegamento dal tribunale di Larissa. All’interrogatorio, richiesto dalla Procura di Roma tramite un Ordine europeo di indagine (Oei), era presente anche il giudice istruttore locale. Domani, intanto, si terrà l’udienza relativa alla richiesta di estradizione avanzata dalle autorità italiane: l’udienza si svolgerà alla Corte d’Appello greca. Il californiano si è opposto.
GLI ULTIMI GIORNI DELLA COPPIA
Dall’analisi dei tabulati del cellulare, che però Kaufmann avrebbe spento dopo aver ucciso Anastasia Trofimova (gli investigatori pensano sia successo nella notte tra il 3 e il 4 giugno), risulta che la coppia nelle ultime due settimane tra la fine di maggio e l’inizio di giugno avrebbe dormito nel parco di Villa Pamphili con sistemazioni di fortuna. Al mattino, poi, i tre si bazzicavano al mercato di san Silverio dove si lavavano e facevano colazione. Intanto, continuano anche gli accertamenti sui vari controlli a cui Kaufmann è stato sottoposto. Oltre a quello del 20 maggio (il giorno in cui è stato fotografato con una vistosa ferita alla testa) e del 5 giugno (dove era solo in compagnia della bambina), è emerso un altro episodio che risalirebbe al 3 giugno, quando sarebbe stato picchiato all’interno dello Starbucks di piazza San Silvestro. Con lui c’erano la 28enne russa e la bambina, ma l’uomo aveva rifiutato l’offerta del personale di chiamare un’ambulanza.
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