ROMA – I migranti tra coccodrilli e serpenti. È iniziata martedì in Florida la costruzione di un nuovo centro di detenzione temporaneo, collocato nel cuore delle Everglades e soprannominato “Alligator Alcatraz” per la sua posizione remota e l’ambiente ostile dominato da appunto alligatori, coccodrilli e pitoni. Il progetto prevede l’allestimento di tende per ospitare i migranti e roulotte per il personale, in un’area scelta anche per le sue “barriere naturali”. Secondo un funzionario statale, l’isolamento geografico garantirebbe misure di sicurezza passiva, rendendo superflue protezioni più costose.La nuova struttura si inserisce nella più ampia strategia dell’amministrazione Trump per intensificare le politiche di detenzione e rimpatrio. Il presidente ha motivato l’iniziativa come risposta a quelli che definisce “anni di ingressi incontrollati” sotto la presidenza Biden. I dati federali mostrano infatti un aumento della popolazione detenuta dall’ICE (Immigration and Customs Enforcement), passata da 39.000 persone a inizio mandato a 56.000 a metà giugno.
Alligator Alcatraz: the one-stop shop to carry out President Trump’s mass deportation agenda. pic.twitter.com/96um2IXE7U
— Attorney General James Uthmeier (@AGJamesUthmeier) June 19, 2025
Il centro potrà ospitare fino a 5.000 persone, con un costo stimato di 450 milioni di dollari all’anno. Nei primi due mesi, secondo il procuratore generale della Florida James Uthmeier, saranno detenute fino a 1.000 persone.Secondo i documenti di bilancio dell’ICE, il costo medio giornaliero per detenuto è di 165 dollari, ma nella nuova struttura della Florida potrebbe salire a 247 dollari. Gran parte delle spese sarà coperta dalla FEMA (Federal Emergency Management Agency), attingendo a fondi normalmente destinati alle emergenze civili, come disastri naturali. Questi stessi fondi erano stati già utilizzati dall’amministrazione Biden per sostenere le spese delle città che accolgono migranti, come New York.
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