BOLOGNA – Un nuovo piano per “sostenere lo sviluppo socioeconomico delle aree interne e degli Appennini”, per cui la Fondazione ha investito 200.000 euro nel 2025. Lo lancia la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, annunciando questa mattina il programma Aspira (Ambiente, Sostenibilità, Partecipazione, Interconnessioni, Reti, Appennini) ospitando l’incontro ‘Crescere con gli Appennini’ nella sede di via delle Donzelle a Bologna. Si parla di reti di comunità, d’intesa con Regione, Città Metropolitana e Curia, nell’ambito di “un percorso che mette al centro le persone, le comunità e i territori”. Il tutto “in linea con l’Obiettivo 11 dell’Agenda Onu 2030-Città e comunità sostenibili, attivando due direttrici di intervento”, spiega il presidente della Fondazione Pierluigi Stefanini aprendo i lavori.
LE DIRETTRICI DI INTERVENTO
Si comincia dall’iniziativa ‘Formazione e lavoro per le giovani generazioni’, con progetti dedicati a studenti e studentesse degli istituti agrari, con attenzione ai settori della sostenibilità ambientale, del welfare e del lavoro di cura. L’obiettivo è offrire concrete opportunità occupazionali nei territori stessi in cui vivono i giovani. L’altra direttrice s’intitola ‘Valorizzazione delle risorse e delle competenze locali’ e mira a promuovere l’integrazione sociale dei cittadini di origine straniera “e sostenere lo sviluppo di nuove competenze e attività economiche locali”, attraverso modelli di sviluppo inclusivi e partecipativi, tra riurbanizzazione, integrazione e inserimento lavorativo, welfare familiare, competenze e cultura del territorio, attivazione d’impresa. Sulla formazione è impegnata l’Accademia Nazionale di Agricoltura, con corsi teorico-pratici a studenti delle superiori per orientare scelte professionali verso anche artigianato locale e zootecnia. L’inserimento lavorativo di persone vulnerabili è centrato invece in un laboratorio di pelletteria sostenibile a Lama di Reno, contribuendo alla “rivitalizzazione” di un’area colpita dalla chiusura industriale e promuovendo inclusione sociale e sviluppo locale.
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Sul welfare familiare interviene Acli-Circolo Marco Biagi con ‘AffianCARE: Giovani in formAzione’, mentre al Parco Museale della Val di Zena c’è ‘rEstate’, con otto settimane di campi estivi per bambini dai 4 ai 12 anni. Non manca Compagnia della Venere – Trasparenti con un laboratorio teatrale nelle scuole secondarie di Vado-Monzuno per contrastare bullismo e dispersione scolastica. Più sulle competenze, c’è Bottega Bologna con una Scuola di ecologia politica in montagna così come la parrocchia San Paolo di Oliveto, per la valorizzazione di un fondo librario interreligioso all’interno della torre campanaria medievale. Sull’imprenditoria, invece, si vuole spingere sul “Bio-distretto dell’Appennino Bolognese”, con un progetto di rete tra giovani imprese agricole e di trasformazione per promuovere una filiera bio locale sostenibile, tramite mappatura delle produzioni, piattaforme digitali di scambio “e rafforzamento delle relazioni territoriali”.
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