CIVITAVECCHIA – Un altro passo concreto verso la tutela della salute nei luoghi frequentati da bambini: l’asilo “I bambini di Beslan” è stato ufficialmente dotato di un defibrillatore semiautomatico esterno (DAE), trasformandosi così in un vero e proprio luogo cardio-protetto. Un luogo cardio-protetto è uno spazio dove non solo è presente un DAE, ma anche personale formato all’uso del dispositivo e alle manovre salvavita di base (BLSD). In caso di arresto cardiaco, la tempestività dell’intervento può fare la differenza tra la vita e la morte. Ecco perché dotare una scuola dell’infanzia di un defibrillatore non è solo un gesto simbolico, ma una scelta concreta di responsabilità e lungimiranza. L’occasione della consegna è stata anche un momento per ricordare il percorso promosso dal Dipartimento di Prevenzione della ASL Roma 4 nell’ambito dei Piani Regionali della Prevenzione (PRP). In particolare, i programmi PP05 “Sicurezza negli ambienti di vita” e PP01 “Scuole che Promuovono Salute (SPS)” stanno portando avanti un lavoro intersettoriale fondamentale, puntando non solo alla formazione, ma alla costruzione di una vera cultura della prevenzione già a partire dall’età scolastica. Alla cerimonia erano presenti la vicesindaca del Comune di Civitavecchia Stefania Tinti, la dottoressa Laura Leggio del Centro di Formazione Squicciarini Rescue, il dott. Luca Casagni coordinatore PRP e le dottoresse Serena Tavani e Antonella Rollo del Dipartimento di Prevenzione della ASL Roma 4, da anni impegnate nella promozione della salute negli ambientidi vita. «Ringraziamo la EMD 112, società che ha generosamente donato il defibrillatore» – ha commentato la dottoressa Leggio – «Un gesto importante che dimostra quanto la collaborazione tra enti pubblici, privati e realtà del territorio possa produrre risultati concreti e duraturi». «Con attività mirate e la collaborazione tra istituzioni, scuola e sanità – ha aggiunto il dott. Luca Casagni, Referente Aziendale del programma SPS – si può davvero fare la differenza. La consegna del DAE a questa struttura rappresenta un tassello di un disegno più ampio, che punta a rendere le scuole luoghi più sicuri e consapevoli. È un investimento in salute, ma soprattutto in civiltà». Un gesto che assume un valore ancora più forte se si considera il nome dell’asilo, “I bambini di Beslan”, che richiama una tragedia scolastica nota a livello internazionale. Oggi, però, da Civitavecchia arriva un messaggio diverso: quello di una comunità che si organizza, si forma e non si volta dall’altra parte di fronte all’imprevedibilità delle emergenze. Un segnale che, ci si augura, possa diventare esempio anche per le altre scuole del territorio. ©RIPRODUZIONE RISERVATA |