ROMA – La Premier Giorgia Meloni dice ‘sì’ ai dazi americani, purché al 10%. Ed è la prima leader dei Paesi Ue a farlo pubblicamente. Galeotta- forse- la cena all’Aia, a fianco del presidente Donald Trump, alla vigilia del vertice Nato, sta di fatto che da contraltare all’ok dato per il raddoppio delle spese militare, ci si aspetta un ‘venirsi incontro’ sui dazi reciproci richiesti dal tycoon. “Sono d’accordo- ha risposto ai cronisti nell’incontro con la stampa a conclusione del vertice Nato di ieri- Non penso che la misuradel 10 per cento sia particolarmente impattante”. E questo “ci consentirà- ha proseguito- di continuare a lavorare sulle cose che ci stanno particolarmente a cuore”.
La premier, malgrado le sollecitazioni dei cronisti, racconta ben poco del lungo colloquio avuto con Trump, seduto al suo fianco, durante la cena offerta martedì sera dai reali di Olanda. Si sa che hanno parlato anche di dazi. La discussione, spiega, è “ongoing”, ovvero ‘in fieri’, restando nelle citazioni latine cui ricorre la premier. Di certo la deadline del 9 luglio, data di scadenza della sospensione dei dazi, si avvicina e il margine per la trattativa resta aperto. E sulla partita del 10%, lo stesso accordo concesso dagli Stati Uniti al Regno Unito – la presidente del Consiglio dell’Italia potrebbe avere un ruolo chiave per l’Ue. Proprio oggi a Bruxelles si riunirà il Consiglio europeo e , tra i temi all’ordine del giorno, ci sono proprio i dazi americani.
Infine, Meloni dal vertice Nato ha parlato anche di Gaza, rinnovando l’invito per il cessate il fuoco. “Penso che tutti si rendano conto che è necessario un cessate il fuoco a Gaza- ha detto- che oggi è più facileottenerlo”. E ancora: “Penso che tutti capiscano che questo e il momento per ottenere il cessate fuoco- e l’Italia è impegnatissima per ottenerlo”, ha ribadito. .
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