dal nostro corrispondente Alessio Pisanò
BRUXELLES – I capi di Stato e di governo dell’Ue concordano sul “proseguire le discussioni sul seguito da dare, se opportuno a luglio 2025” alla procedura di revisione dell’accordo di associazione Ue-Israele. È quanto si legge nel capitolo di conclusioni approvato dal Consiglio europeo che si sta svolgendo a Bruxelles. I 27 leader europei hanno concluso la discussione sulla situazione in Medio Oriente, uno dei temi caldi del vertice in corso dopo l’appello del premier spagnolo Pedro Sanchez a “sospendere immediatamente” l’accordo (che però chiede l’unanimità). I capi di Stato e di governo chiedono di avanzare nella discussione avviata con la relazione dell’alto rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri, Kaja Kallas, sul rispetto da parte di Israele dell’articolo 2 dell’Accordo di associazione Ue-Israele. Kallas, ha rivelato una fonte mentre la riunione è ancora in corso, ha il mandato di presentare ai ministri degli Esteri nella loro riunione del 12 luglio a Bruxelles quali possono essere le opzioni per fare maggiore pressione su Israele a far cessare la crisi umanitaria a Gaza. “Il Consiglio europeo invita Israele a revocare completamente il blocco su Gaza, a consentire l’accesso immediato e senza ostacoli e la distribuzione sostenuta di assistenza umanitaria su larga scala a Gaza e in tutta la regione, e a permettere alle Nazioni Unite e alle sue agenzie, nonché alle organizzazioni umanitarie, di operare in modo indipendente e imparziale per salvare vite umane e ridurre le sofferenze”, si legge nel capitolo delle conclusioni.
“Israele deve rispettare pienamente i suoi obblighi di diritto internazionale, compreso il diritto umanitario internazionale”, recita ancora il testo. I leader invitano nuovamente il Consiglio ad adottare misure punitive nei confronti dei coloni violenti in Cisgiordania, ma anche a decidere “su nuove misure restrittive per Hamas”. Nel capitolo si legge che l’Ue resta fermamente impegnata “a una pace duratura e sostenibile basata sulla soluzione a due Stati”. Il Consiglio europeo dedica un capitolo ai recenti sviluppi in Iran. “L’Unione europea resta fortemente impegnata a favore della pace, della sicurezza e della stabilità in Medio Oriente”, si legge. “Il Consiglio europeo accoglie con favore la cessazione delle ostilità ed esorta tutte le parti a rispettare il diritto internazionale, a dare prova di moderazione e ad astenersi da azioni che potrebbero portare a una nuova escalation”, affermano i capi di Stato e di governo.
Nel testo si ribadisce la posizione già ripetuta a più riprese “di non permettere mai all’Iran di acquisire un’arma nucleare”. Teheran, affermano i leader “deve rispettare gli obblighi di salvaguardia nucleare giuridicamente vincolanti previsti dal Trattato di non proliferazione”. L’Unione europea da parte sua “continuerà a contribuire a tutti gli sforzi diplomatici per ridurre le tensioni e per giungere a una soluzione duratura della questione nucleare iraniana, che può essere raggiunta solo attraverso i negoziati”. La discussione sulla Difesa che ha aperto i lavori del Consiglio europeo è terminata con un testo di conclusioni in cui gli Stati membri sono invitati a coordinarsi per attuare gli impegni pertinenti a quanto deciso al vertice de L’Aja. La discussione tra i leader, si legge nel testo, è in linea con “l’obiettivo di aumentare in modo decisivo la prontezza di difesa dell’Europa entro i prossimi cinque anni”. La Commissione e l’Alto Rappresentante sono invitati “a presentare una tabella di marcia per l’attuazione del suo obiettivo di prontezza di difesa”.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it