RONA – Dannato sia l’indice di liquidità che ha messo in crisi le seconde nozze tra Maurizio Sarri e Claudio Lotito. Il ‘terzo incomodo’ all’insaputa – a quanto emerge in queste ore – dell’allenatore, nuovamente al centro dell’attenzione per aver determinato il blocco delle operazioni in entrata per la squadra biancoceleste nella sessione estiva di calciomercato,
Ma cos’è, in concreto, l’indice di liquidità? Lo spiega bene il sito Calcio e Finanza. Introdotto nel 2015 dalla FIGC, misura la capacità di un club di far fronte agli impegni finanziari a breve termine. Viene calcolato attraverso il rapporto tra Attività Correnti e Passività Correnti (AC/PC). Se il valore minimo richiesto non viene rispettato, la Co.Vi.So.C. blocca l’acquisizione di nuovi giocatori, lasciando come unica possibilità il saldo positivo tra cessioni e acquisti. In pratica: prima vendere, poi comprare.
Negli anni scorsi l’indice minimo era stato ammorbidito per aiutare le società uscite provate dalla pandemia, ma dal 2025/26 tornerà a 0,8, un livello che potrebbe mettere in difficoltà diversi club. Oltre alla Lazio, osservata speciale per i problemi di liquidità già evidenziati nella scorsa stagione, anche altri club potrebbero rischiare se non saranno effettuati interventi strutturali sui conti. Alla Lazio ne seguiranno altre? Staremo a vedere.
I CASI ALL’ESTERO
Il blocco del mercato legato a requisiti finanziari non è un unicum italiano. In Spagna, per esempio, il Barcellona negli ultimi anni si è visto imporre dalla Liga un severo salary cap, con il divieto di registrare nuovi giocatori se non dopo cessioni e riduzioni del monte ingaggi. In Francia, il Lione è appena retrocesso in Ligue 2 per troppi debiti.
LA SOLUZIONE
E la soluzione? In tutti i casi europei la via d’uscita è sempre la stessa: l’intervento diretto del proprietario con un aumento di capitale, o versamenti in conto futuro aumento di capitale, per ripianare i parametri richiesti. La normativa FIGC infatti consente la revoca immediata del blocco mercato in caso di ricapitalizzazione da parte dell’azionista di maggioranza.
Ed è qui che nasce il nodo Lazio. Claudio Lotito finora ha dichiarato di voler gestire le operazioni con l’equilibrismo tra cessioni e acquisti. Ma se la situazione non dovesse sbloccarsi, l’unica via sarà un aumento di capitale. Un atto che garantirebbe la serenità necessaria per affrontare una stagione in cui la competitività si costruisce anche e soprattutto sul mercato.
Tutto dipenderà dalla volontà dei presidenti di Serie A. E soprattutto, dal loro portafogli.
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