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Rosa virtutis è la nuova minimacchina di S. Barbara

“Rosa virtutis” di Michele Telari è la nuova Minimacchina di Santa Barbara. Questa mattina è stata svelata nella sala consiliare del Comune alla presenza dell’ideatore, della sindaca Chiara Frontini, dell’assessore Giancarlo Martinengo, del presidente del Sodalizio Facchini Massimo Mecarini, del presidente delegato del comitato di Santa Barbara, Daniele Paiolo, del parroco don Claudio Sperapani; del progettista Luca Occhialini e di Daniele Mancini, titolare di Mastro srl che ha realizzato la Minimacchina. «Rosa Virtutis – ha detto l’ideatore Michele Telari – è un progetto che si rifà al modello con cui sono arrivato quarto all’ultimo concorso d’idee della Macchina di Santa Rosa ed è da lì che è partito il progetto proporzionato per Santa Barbara. È una Macchina che mi ha soddisfatto subito, è stato fatto un lavoro enorme con Antonella Servi». Telari descrive la sua creatura come «una Macchina scultorea e plastica che ha tante interpretazioni. Gli angeli sopra la base rappresentano la vittoria contro Federico II, quelli più in alto inginocchiati con braccia conserte, invece, simboleggiano la fede dei viterbesi per Santa Rosa la cui immagine è ripresa liberamente da quella di Porta Romana. La struttura centrale portante è fatta a 4 colonne come quelle interne di San Sisto da cui parte. Il 31 agosto, giorno del primo trasporto di Rosa Virtutis, ci sarà un grande lavoro d’illuminazione». La nuova Minimacchina di Santa Barbara «pesa 5 quintali e, da terra, è alta 9 metri e 70 centimetri» conclude Michele Telari. «Abbiamo cominciato presto a parlare di Santa Rosa – ha detto la sindaca Frontini – oggi l’abbiamo voluta la conferenza stampa con un certo anticipo per presentare la nuova minimacchina di Santa Barbara che è il nostro modo di dare valore a questa tradizione. Ringrazio Don Claudio, punto di riferimento per tutti noi, per il suo lavoro nella sua parrocchia e il quartiere». L’assessore Martinengo ha ricordato che «la minimacchina è un simbolo di appartenenza, sarà un grosso strumento di riferimento per i nostri ragazzi che, da qui, apprendono valori d’inclusione al quartiere e i principi fondamentali come la fede del Trasporto». «Grazie al direttivo di Santa Barbara per averci voluto qui – ha detto il presidente Mecarini, presente con il capofacchino Luigi Aspromonte – Ho visto in anteprima il modello e si nota subito l’impronta dell’ideatore, complimenti a Michele Telari, artista di livello internazionale e a Luca Mancinelli, che realizzeranno una macchina bellissima. Concordo con quanto detto dalla sindaca: è un momento molto importante per la minimacchina che non è solo di Santa Barbara ma dell’intera città. È un collante per tutta la comunità, fonte d’ispirazione di valori identitari che contraddistinguono Viterbo. Tutti i facchini fanno parte del riconoscimento Unesco, noi siamo tra i primi 30 riconoscimenti a livello mondiale come Rete delle Macchine a spalla. Vi saremo sempre accanto». Don Claudio Sperapani ha ricordato che «sono 12 anni che sto a Santa Barbara e ho respirato l’aria di stare dentro una grande famiglia. Quando sono arrivato mi sono reso conto che Santa Rosa era arrivata prima di me anche se il quartiere è formato principalmente da persone provenienti da tutta Italia. Il terzo modello odierno esprime una Rosa piena di virtù, nell’anno del Giubileo con questa macchina rilanciamo la santa e la donna virtuosa. Lo stile è molto bello. Conosco Michele Telari da tanti anni, dà l’immagine di santa Rosa che vuole essere disarmata e disarmante, come ha detto papa Leone XIV, che ci aiuta a interpretare i segni di questi tempi. Vorrei pensare a tutti i giovani del nostro quartiere, vorrei che fosse per loro l’immagine di quella bellezza che oggi può salvare il mondo». Luca Occhialini viene dalla «progettazione di 7 minimacchine, è un lavoro che noi portiamo avanti con tecnologie all’avanguardia di opere che non sono semplici, l’ingegnerizzazione è come per la macchina grande ma, essendoci ragazzini sotto, dobbiamo stare molto attenti alla struttura e usare materiali idonei, il tutto senza compromettere la parte estetica. Pensiamo di finire in breve tempo, più di metà macchina è già realizzata». Daniele Paiolo ha ricordato che «il primo trasporto nasce nel 2014, nel 2015 il comitato. Ci sono state tre minimacchine: Diva Rosa, Miracolo di Fede e, ora, Rosa Virtutis. A settembre abbiamo fatto le nuove votazioni del direttivo e il primo argomento è stata la nuova Macchina. Abbiamo deciso di aprire a ideatori del concorso per la Macchina grande e la massima disponibilità di Michele Telari. il suo progetto a noi è piaciuto tantissimo. Aspettiamo solo il 31 agosto, la Macchina è a buon punto per la realizzazione».

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