Giusy Mercadante e Marta Tartarini
ROMA – È iniziato nel pomeriggio il Pride di Budapest, nonostante il divieto imposto dal premier Viktor Orban che ha minacciato “conseguenze legali” per quanti avrebbero partecipato. Un monito dai contorni non ben precisati. Per le strade della città, però, tantissime le persone – provenienti anche da fuori i confini dell’Ungheria – che hanno sfidato il messaggio del primo ministro. Tra queste anche le delegazioni italiane guidate da Elly Schlein e Carlo Calenda. In prima fila, inoltre, esponenti di M5s, Avs e +Europa, oltre che 70 parlamentari europei. Si stimano circa 35mila presenti.
A sostenere la manifestazione anche il sindaco di Budapest, Gergely Karácsony, che su Fb ha scritto: “Dimostreremo il potere dell’amore contro gli hater. Le minacce di potere non possono causare svantaggio a nessuno, lo garantisco. Non mi interessa se le minacce contro di me si concretizzeranno. Insieme al popolo del Pride, faremo tutto il possibile per la sicurezza. Naturalmente, ci sarà un’ambulanza pronta a intervenire e non abbiamo motivo di presumere che la polizia non adempirà al suo obbligo di mantenere l’ordine pubblico, come stabilito dalla Legge Fondamentale. Quindi, venite con calma e coraggio, così che possiamo lottare insieme per la libertà, la dignità e l’uguaglianza dei diritti”.
In concomitanza al corteo, i militanti dell’ultradestra – del partito estremista Patria Nostra- hanno organizzato una contromanifestazione, bloccando con le auto il ponte Szabadsag: ovvero una delle tappe del percorso del Pride.
SCHLEIN: “NON SI VIETA L’AMORE PER LEGGE, NO PASARAN”
“Siamo qui al Pride Budapest per difendere la libertà e la democrazia. Siamo qui per esprimere piena solidarietà al popolo ungherese e alla comunità LGBTQIA+. Siamo qui per affermare che nella nostra Unione Europea, quando si colpiscono i diritti di qualcuno, si colpiscono i diritti di tutte e tutti noi”. Lo scrive sui social la segretaria del Pd Elly Schlein, che continua: “Siamo qui per dire che non si può vietare l’amore per legge. Non si può cancellare la nostra differenza per legge. Non si può cancellare l’identità di genere. Non si possono cancellare i nostri corpi perché esistono. E oggi li stringeremo così forte insieme, che gli odiatori non passeranno. No pasaran!”, conclude.
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DELEGAZIONE AZIONE A BUDAPEST CON CALENDA
A Budapest è presenta anche una delegazione di Azione con Carlo Calenda, composta dal deputato Fabrizio Benzoni (vicecapogruppo vicario alla Camera e segretario regionale Lombardia), Giulia Pastorella, deputata, Francesca Scarpato, vicesegretaria di Azione. “L’Europa si fonda sullo Stato di diritto, la tutela del diritto di manifestare pacificamente e di amare chi si vuole indipendentemente dal sesso. Oggi sono a Budapest per testimoniare che i liberali non accettano in silenzio la deriva proputiniana e autoritaria di Orban”. Lo scrive sui social il leader di Azione Carlo Calenda.
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