Chiede l’annullamento della Cnai, la Carta nazionale delle aree idonee, e della procedura di Vas, il Comitato cittadino per la salvaguardia del territorio di Canino e della Tuscia contrario al deposito scorie nella Tuscia. “La recente audizione in commissione Ambiente alla Camera dei Deputati del ministro Pichetto Fratin, si è rivelata come una clamorosa retromarcia rispetto alle dichiarazioni del maggio scorso – sostiene il Comitato che sottolinea che – la Cnai non è stata annullata per cui è stata confermata la procedura di Vas sui 51 siti idonei (tra i quali i 21 della Tusscia), non è stato abbandonato il progetto del Deposito unico ed infine, in assenza di una soluzione, ovvero di un’autocandidatura, si procederà dapprima con l’attivazione di comitati Stato-Regioni, e, in mancanza di intesa, con una decisione del Consiglio dei Ministri che verrà sancita da un Decreto del Presidente della Repubblica”. Il Comitato non ha digerito neanche le “affermazioni dello stesso ministro, che in sostanza bolla le molteplici iniziative di contrasto, siano state di carattere tecnico (alle quali non ha mai fornito risposte) che di mobilitazione civile (come nel caso delle ultime due marce di Vulci e di Corchiano), come azioni Nimby”. “Riteniamo sia giunto il momento di fare chiarezza – prosegue – e di rispettare il parere dei cittadini, senza sbandierare minacce sull’imposizione dall’alto di scelte che avranno ripercussioni per tutte le prossime generazioni, per almeno 300 anni”. Sebbene si dica consapevoli che il problema dello smaltimento dei rifiuti radioattivi dovrà essere risolto, il Comitato di Canino ritiene che « l’attuale gestione della questione, ad opera di Sogin, non è accettabile, così come non è accettabile che lo stesso soggetto sia l’attuatore delle indagini di dettaglio che dovrebbero essere condotte, visto che la fiducia in questo ente è ormai prossima allo zero. La selezione delle aree idonee ad ospitare il Deposito (sulla necessità del quale nessuno obietta) deve essere condotta da una diversa entità, che operi con effettiva trasparenza, competenza e lealtà, tre requisiti che sono venuti meno sin dall’avvio di tutta la procedura”. Il Comitato precisa che “questo vale solamente per i rifiuti a bassa e molto bassa attività, mentre per quelli ad alta attività, pretendiamo che la ricerca del deposito geologico profondo (in Italia o all’Estero) venga avviata immediatamente e non tra 25 anni. Si ritiene infatti irricevibile l’ipotesi di “stoccaggio temporaneo di lunga durata” nel Deposito nazionale”. In conclusione il Comitato di Canino dice che “in mancanza di un concreto passo indietro, che dovrà necessariamente iniziare con l’annullamento immediato della Cnai e dell’iter di Vas, la nostra opposizione si farà ancora più incisiva. Non accetteremo soluzioni fasulle, come ad esempio l’ennesima riproposizione delle autocandidature, già rivelatasi un flop senza mezzi termini”. |