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L’Ucraina si sfila dalla convenzione contro le mine anti-uomo: “Decisione difficile ma necessaria”


ROMA – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato un decreto per ritirarsi dalla Convenzione di Ottawa che vieta le mine antiuomo. Un “decisione politica difficile ma necessaria- spiega il Ministero degli Esteri di Kiev in una nota ufficiale diffusa anche sui social- un passo necessario e proporzionato al livello delle minacce”.

LA CONVENZIONE DI OTTAWA, COSA PREVEDE

Il trattato, rispetto cui l’Ucraina ha scelto di interrompere l’attuazione degli obblighi, risale al 1997 e vi hanno aderito negli anni oltre 160 paesi: in sostanza prevede il divieto dell’uso, della produzione, dello stoccaggio e del trasferimento di mine antiuomo, per cercare di proteggere i civili dagli esplosivi sparsi che rappresentano un grave pericolo anche molto tempo dopo la conclusione di un conflitto.

LE MOTIVAZIONI DELLO STRAPPO

L’Ucraina ha ratificato la Convenzione di Ottawa nel 2005 e “da allora- spiega il ministero ucraino- ha adempiuto fedelmente ai propri obblighi. Allo stesso tempo, la Federazione Russa, non essendo parte della Convenzione di Ottawa, ha lanciato un’aggressione armata contro l’Ucraina e, dal 2014, ha fatto ampio uso di mine antiuomo come metodo di guerra”. Un’uso che non si è interrotto anche “dal 2022, quando la Russia ha iniziato la sua invasione su vasta scala del nostro Stato”, si puntualizzo. Per cui “l’uso massiccio di tali mezzi ha creato un vantaggio asimmetrico per l’aggressore”, mentre, prosegue il dipartimento governativo, “al momento della firma e della ratifica della Convenzione di Ottawa da parte dell’Ucraina, tali circostanze non esistevano e non potevano essere previste”. Di conseguenza, “l’Ucraina si è ritrovata in una situazione iniqua e ingiusta che limita il suo diritto all’autodifesa, come sancito dall’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite”, è la motivazione ufficiale allo ‘strappo’.

STESSA SCELTA PER ALTRI 5 PAESI EUROPEI SOTTO MINACCIA RUSSA

E da Kiev si ricorda che l’Ucraina non è il solo Paese che ha fatto questa scelta “a garanzia di un’efficace difesa della propria patria da un aggressore spietato che ignora tutte le norme del diritto internazionale”. Infatti, “l’aggressione armata della Federazione Russa contro l’Ucraina ha già costretto diversi Stati a riconsiderare le proprie posizioni- spiega Kiev-e ad adottare la decisione politica congiunta di ritirarsi dalla Convenzione di Ottawa”: ovvero “Lettonia, Lituania, Estonia, Polonia e Finlandia”.

“È PRIORITARIA LA DIFESA DELLO STATO”

Pertanto, “nel contesto del genocidio in corso in Russia, volto a distruggere l’Ucraina come Stato e gli ucraini come nazione, l’Ucraina è costretta a dare priorità incondizionata alla sicurezza dei suoi cittadini e alla difesa dello Stato”, è la conclusione. Lo strappo dell’Ucraina dalla convenzione internazionale contro le mutilazioni e le morti di civili anche anni dopo la fine dei conflitti arriva all’indomani di una notte difficile su tutto il territorio ucraino, attaccato da Mosca su larga scala con 477 droni e 60 missili.

In 2005, Ukraine ratified the Convention on the Prohibition of the Use, Stockpiling, Production and Transfer of Anti-Personnel Mines and Their Destruction, commonly known as the Ottawa Convention, and since then has faithfully fulfilled its obligations.At the same time, the… pic.twitter.com/JnattZfVUf— MFA of Ukraine 🇺🇦 (@MFA_Ukraine) June 29, 2025
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