BOLOGNA – I finanzieri della Compagnia di Molinella e del Gruppo operativo antidroga del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Bologna hanno sequestrato “oltre 55 chili di droghe”- in massima parte hashish, che sul mercato avrebbero potuto fruttare circa 700.000 euro- e 5.000 euro in contanti, arrestando “un soggetto coinvolto in un articolato sistema di spedizioni postali provenienti dalla Spagna”. Ne danno notizia le stesse Fiamme gialle, spiegando che all’origine dell’operazione c’è “il monitoraggio dei flussi riferiti a spedizioni provenienti dall’estero, in particolare dalla Spagna, verso punti di ritiro automatizzati, i cosiddetti ‘Locker point’, nel bolognese”.
LA DROGA ERA DENTRO I NORMALI PACCHI POSTALI
Complessivamente le indagini, dirette dalla Procura di Bologna, hanno permesso di trovare e sequestrare, in diversi momenti, ben 23 pacchi occultati tra le normali spedizioni in un hub logistico, risultati contenere 54,554 chili di hashish, 30 grammi di cocaina, 110 grammi di sugar wax (anfetamina in pasta resinosa), 25 grammi di marjuana e flaconi di anabolizzanti e ormoni per la crescita, la cui detenzione è regolamentata da norme specifiche. In alcuni pacchi sono stati anche trovati “dei dispositivi Gps di tracciamento della spedizione, utilizzati dalle organizzazioni criminali per monitorare da remoto l’avvenuta consegna”.
ARRESTATO UN ITALIANO CHE RITIRAVA LA DROGA DA UN LOCKER POINT A BOLOGNA
Nel dettaglio, il traffico “prevedeva l’invio di colli da falsi mittenti spagnoli verso destinatari registrati con nomi fittizi, in ‘Locker point’ in stazioni di servizio e centri commerciali della provincia di Bologna”, il che rendeva “estremamente difficile l’identificazione dei responsabili”. Le indagini hanno però portato all’arresto in flagranza di un italiano, sorpreso mentre ritirava la droga in un ‘Locker point’ del capoluogo, e contestualmente al sequestro di un cellulare e di 5.000 euro.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it