BOLOGNA – Un corpo rimasto senza nome per 17 anni. Poi, di recente, le indagini era state riaperte e ci sono stati dei clamorosi sviluppi: la testa di quel cadavere, ritrovato decapitato in autostrada il il 21 febbraio 2008 lungo l’autostrada del Brennero, è stata trovata in Germania. Nel giardino del suocero, che sarebbe anche il colpevole dell’omicidio: Alfonso Porpora, siciliano, che di recente ha confessato il delitto. Ma solo dopo che la testa è spuntata fuori dal giardino, dove l’ha trovata sotto delle lastre di cemento il nuovo proprietario della casa. A quel punto, Porpora (che non aveva mai detto nulla) ha confessato in carcere, dove si trova per scontare la pena per altri due omicidi: un altro compagno della figlia e un 59enne a cui aveva affittato un immobile.
Il corpo decapitato venne trovato 17 anni fa in un cartone lungo l’autostrada, vicino a Chiusa (Bolzano). Ma non si era mai riusciti a identificarlo e non era mai stato scoperto chi fosse. Ora si sa: si chiamava Mustafa Sahin, 20enne tedesco di origini turche, e venne ucciso dal suocero, il 61enne Alfonso Porpora, che non aveva mai accettato la sua relazione con la figlia, pur avendolo costretto a sposarla quando lei è rimasta incinta.Il ragazzo è stato ucciso in Germania, a Sontheim an der Brenz, dove il20enne viveva con la moglie e il bimbo piccolo. Dopo averlo ucciso, il suocero lo avrebbe caricato in auto per poi abbandonarne il cadavere lungo l’autostrada del Brennero.
La Polizia tedesca ha spiegato che il nuovo proprietario della casa dove un tempo abitava Porpora, a Sontheim an der Brenz, ha trovato un cranio in giardino sotto delle lastre di cemento. L’esame del Dna darà la conferma definitiva.
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