28.4 C
Roma

La morte di Diogo Jota, da Scirea a Niccolò Galli: i precedenti


Foto dal profilo Instagram di Diogo Jota

ROMA – Un sorpasso, l’incidente, le fiamme che avvolgono l’auto. E la morte, violenta, che si porta via delle giovani vite. Così se ne sono andati per sempre Diogo Jota, 28 anni, e suo fratello André Silva di 26, giovani e calciatori. Ma nel mondo del calcio di casi simili, di morti violente a seguito di incidenti automobilistici, ce ne sono stati ed hanno riguardato calciatori sia italiani, sia stranieri.

LA MORTE DI GAETANO SCIREA

La vicenda di Jota e di suo fratello André ha ad esempio riportato alla mente quanto successe a Gaetano Scirea il 3 settembre del 1989, era una domenica pomeriggio. Una carriera da calciatore quasi interamente dedicata alla Juventus, tranne una breve ed iniziale parentesi all’Atalanta, con cui vinse tutto sia in Italia, sia all’estero, oltre al titolo Mondiale del 1982, si stava poi trasformando in quella da allenatore. Scirea, infatti, era diventato il vice di Dino Zoff sulla panchina proprio della Juventus. La squadra bianconera, stagione 1989/90, avrebbe dovuto giocare contro i polacchi del Gornik Zabrze nel primo turno di coppa Uefa e per questo Scirea fu mandato in Polonia per visionare una partita degli avversari. Successivamente avrebbe dovuto raggiungere Varsavia per imbarcarsi su un volo con destinazione Torino. Ma durante il tragitto verso l’aeroporto l’auto su cui viaggiava, in cui oltre all’autista locale c’erano un interprete e un dirigente del Gornik, fece un sorpasso azzardato nei pressi di Babsk e andò a schiantarsi contro un furgone agricolo che arrivava dalla parte opposta.

Nel bagagliaio dell’auto c’erano anche 4 taniche di benzina in caso di necessità e, al momento dell’impatto, prese fuoco: si salvò solo il dirigente della squadra polacca, seduto sul sedile del passeggero anteriore. Scirea, che all’epoca aveva 36 anni, fu soccorso e trasportato presso il vicino ospedale di Rawa Mazowiecka ma, a causa delle gravi ustioni riportate, i medici non poterono che constatarne il decesso. Per Scirea, l’autista e l’interprete le fiamme risultarono fatali, infatti non avevano riportato lesioni nell’impatto. A dare la notizia, in Italia, fu la Domenica Sportiva di Sandro Ciotti: lo storico giornalista diede l’annuncio ai presenti in studio, c’era anche l’ex compagno di squadra di Scirea Marco Tardelli, tra lo sgomento generale.

VITTORIO MERO DEL BRESCIA E LE LACRIME DELL’ALLORA CAPITANO BAGGIO

Vittorio Mero, difensore del Brescia, ad inizio Anni 2000 è stato un altro calciatore ad aver perso la vita sulla strada. Compagno di squadra di Roberto Baggio nel club lombardo, morì il 23 gennaio 2002 a 27 anni, in un incidente a bordo della sua auto, sull’autostrada A4 all’altezza di Cazzago San Martino, tra i caselli di Ospitaletto e Rovato in direzione Venezia, mentre tornava dalla famiglia a Nave, essendo squalificato per l’incontro valevole per la semifinale di Coppa Italia Parma-Brescia che si doveva giocare alle 17.30 dello stesso giorno allo stadio Tardini di Parma. Il tragico annuncio fu dato ai giocatori in campo solo pochi minuti prima del calcio d’inizio, tifosi e società ne erano già a conoscenza. L’allora capitano del Brescia Roberto Baggio abbandonò immediatamente il campo in lacrime, seguito dai compagni, e la gara fu rinviata.

LE MORTI DEL 17ENNE NICCOLÒ GALLI E DEL 21ENNE GIUSEPPE CAMPIONE

Nel 2001 un’altra vittima della strada sconvolse il calcio italiano. Niccolò Galli, appena 17enne, perse la vita in un incidente in motorino vicino al centro tecnico del Bologna, con cui aveva anche esordito in serie A, perdendo il controllo del mezzo e sbattendo contro un guard rail in manutenzione dove, però, era stato lasciato un tubo d’acciaio in posizione pericolosa.

Aveva appena 21 anni, invece, Giuseppe Campione, attaccante barese del Bologna con un passato nella Lodigiani e nella Spal, quando morì in un incidente stadale. L’auto in cui viaggiava, guidata dall’amico e compagno di squadra Antonio Soda, che rimase miracolosamente illeso, uscì di strada e finì la sua corsa contro un albero. Anche se con la Spal giocò appena due partite, i tifosi ferraresi decisero per l’intitolazione allo stesso campione della loro curva.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it

ULTIME NOTIZIE

Cuneo, incendio in una palazzina a Cherasco

(Adnkronos) - Fiamme in una palazzina a Cherasco nel Cuneese. Al momento non...

“Sì” a Roma: si torna a sparare agli uccelli sui valichi montani. Gli ambientalisti: “Vergogna”

ROMA - Si torna a sparare sui valichi di montagna. Alla Camera è stato...

FOTO | VIDEO | Motociclista italiano ucciso da un’orsa in Romania: le stava facendo foto insieme ai cuccioli

BOLOGNA - Un uomo italiano di 48 anni, Omar Farang Zin, 48enne originario di...

Sinner, Sonego, Darderi, Cobolli e Cocciaretto al 3° turno di Wimbledon

LONDRA (INGHILTERRA) (ITALPRESS) – Giornata da sogno per il tennis azzurro sui prati inglesi,...

Continua a leggere su radioroma.it

NOTIZIE CORRELATE

Cuneo, incendio in una palazzina a Cherasco

(Adnkronos) - Fiamme in una palazzina a Cherasco nel Cuneese. Al momento non...

“Sì” a Roma: si torna a sparare agli uccelli sui valichi montani. Gli ambientalisti: “Vergogna”

ROMA - Si torna a sparare sui valichi di montagna. Alla Camera è stato...

FOTO | VIDEO | Motociclista italiano ucciso da un’orsa in Romania: le stava facendo foto insieme ai cuccioli

BOLOGNA - Un uomo italiano di 48 anni, Omar Farang Zin, 48enne originario di...