ROMA – L’8 e 9 luglio prossimi il Centro Congressi dell’Hotel Carpegna Palace di Roma ospita l’Assemblea Nazionale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue (Anbi). Il titolo dell’evento è ‘Serve acqua per coltivare la pace’. “Siamo convinti di questo tema- spiega il direttore generale Anbi, Massimo Gargano, all’agenzia Dire- perchè l’acqua coltiva la pace. Proviamo a pensare ai flussi dei migranti, un problema che riguarda l’Europa, che riguarda il pianeta, con ogni probabilità. Perchè questa gente fugge dalle proprie terre, dalle proprie origini, dalle proprie famiglie, dai propri affetti, dalle proprie radici? Fugge perchè ha problemi con l’alimentazione. E si tratta di problemi che nascono soprattutto dalla carenza d’acqua. E rispetto a tutto questo preferiscono mettersi nelle mani di trafficanti di uomini”. “Da questo punto di vista- prosegue- se negli anni sono nate guerre per la disponibilità dell’acqua, se oggi vi sono investimenti in ‘grabbing’ e se i cinesi, che non sono dei filantropi, hanno investito in Africa laddove c’era acqua sotterranea, oggi si sta investendo moltissimo in Brasile proprio perchè è un Paese che dispone di moltissima acqua e di moltissima energia prodotta con l’acqua dall’idroelettrico, che ha i costi più bassi in assoluto”.
GARGANO: SERVE UN’OTTICA EVOLUTA. ACQUA MOMENTO CHE UNISCE, NON CHE DIVIDE
“Probabilmente- evidenzia- su queste divisioni è assolutamente necessario entrare in un’ottica più evoluta. Un’acqua, dunque, che diventa un momento che unisce e non che divide. Questo tema, poi, riguarda anche i nostri Paesi: noi abbiamo momenti in cui in Friuli ci sono problemi con i Paesi a nord-est che, sostanzialmente, non gli danno acqua per produrre energia. Su questo c’è bisogno di avere una chiave di lettura nuova e diversa”. All’Assemblea nazionale Anbi, con 142 consorzi di bonifica presenti in tutta Italia, saranno presenti anche rappresentanti del governo, delle istituzioni e delle amministrazioni locali. Sono previsti cinque panel che si soffermeranno proprio sul tema al centro della due giorni di convegno. “Per quanto riguarda i temi della coesione- sottolinea Massimo Gargano- e in merito ai 22 miliardi disponibili al ministero per gli affari europei, il Pnrr e le politiche di coesione, al ministro Foti chiediamo che vi siano norme molto più semplici e molto più spendibili. Loro stessi hanno attestato che c’è una capacità di spesa inferiore alle attese, ma il problema sono le regole che non sono stringenti ma che, a volte, non sono percorribili. Questo è il primo elemento”.
GARGANO: AREE INTERNE, AL MINISTRO CIRIANI OFFRIREMO UNA PROPOSTA DI LEGGE
“Il secondo elemento di cui discuteremo- dice ancora il direttore generale di Anbi- è quello delle aree interne. Lo faremo con il ministro Ciriani, al quale offriremo una proposta di legge che abbiamo presentato tramite il Cnel e che va nella direzione di mettere le regioni nella condizione di avvalersi dei consorzi di bonifica per fare manutenzione nell’alta collina e in montagna. E, in tempi di cambiamenti climatici, di bombe d’acqua e di montagne di legname che arriva a valle, credo che questo sia assolutamente virtuoso e utile alle economie vere e possibili in questo Paese”. “Il terzo momento di confronto- rende noto Massimo Gargano- sarà quello relativo all’utilizzo delle acque reflue. Noi vogliamo tutte le acque reflue ma le vogliamo a determinate condizioni: devono essere assolutamente sicure per le imprese agricole e, di riflesso, dal punto di vista della sicurezza alimentare devono garantire il cittadino consumatore. Non vogliamo intaccare minimamente quello che oggi è un brand Paese unico, originale e distintivo, ovvero quello del made in Italy agroalimentare”.
NON MANCHERANNO RICHIESTE E CONFRONTO CON LOLLOBRIGIDA E TAJANI
“Altro momento- afferma- sarà quello che affronteremo con con il ministro Lollobrigida, al quale riconosciamo che questa settimana, al Fancy Food, ha avuto modo di parlare della Dop economy come di un valore importantissimo questo Paese, addirittura in grado di superare da solo i dazi. Non chiederemo al ministro di prendere atto di questo perchè lo sa benissimo, ma di aiutarci in questa partita per avere più risorse e più attenzione per l’economia della manutenzione da un lato e, dall’altro, per l’acqua, per la disponibilità dell’acqua”. “L’ultimo passaggio- conclude Massimo Gargano- riguarda la water-resistant strategy, che è stata messa in campo dall’Unione Europea i primi giorni di giugno. A noi non piace molto perchè la leggiamo piuttosto timida. Ecco perchè al ministro e vicepremier Tajani diremo che se si tratta di un problema di tutta l’agricoltura mediterranea, perchè è un problema italiano, del Mezzogiorno della Francia, della Spagna e del Portogallo, troverà ampie alleanze per ribaltare una posizione che è davvero poco coraggiosa e assolutamente non visionaria. Ma, sull’acqua, abbiamo bisogno di questo”.
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