A un mese dall’incendio che ha distrutto i laboratori di Agraria, la facoltà rialza la testa. Il Dipartimento per l’innovazione nei sistemi biologici, agroalimentari e forestali sta tornando pienamente operativo. A rivelarlo un post sui social di Andrea Vannini, docente del Dibaf. “Stiamo completando il nuovo laboratorio di Protezione delle piante del Dibaf – scrive il professore che posta le foto della struttura – siamo già operativi per alcune attività e lo saremo pienamente in 2-3 settimane”. Con orgoglio Vannini sottolinea che “dopo il devastante incendio che ha cancellato quasi 40 anni di storia, abbiamo rialzato la testa”. Il rogo si è sviluppato la mattina del 4 giugno durante l’applicazione di una guaina isolante sul tetto dell’immobile che ospitava oltre ai laboratori, la segreteria della facoltà. Secondo una prima ricostruzione il materiale plastico e bituminoso avrebbe favorito, insieme al vento, la diffusione delle fiamme che non hanno raggiunto rapidamente l’intero, compromettendo seriamente la struttura. “Abbiamo dato fondo alle risorse economiche accantonate per far fronte agli imprevisti – spiega Vannini – e che ci hanno consentito di essere resilienti e performanti e di ripristinare gradualmente la strumentazione, i materiali andati persi e di accogliere i nostri giovani a cui va un grazie per aver creduto nella possibilità di rinascere”. Il docente ringrazia quindi “gli amici e le aziende che ci stanno sostenendo. Grazie a tutti coloro che ci hanno mostrato anche solo con un solo like la loro solidarietà e ci hanno dato la forza di reagire. Grazie alla startup Nature 4.0 che ci ha ospitati nelle sue strutture. Siamo tornati e lo abbiamo fatto con le nostre forze e di questo siamo orgogliosi e soddisfatti”. |