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In permesso per discutere la tesi, 26enne condannato per la ‘strage di Corinaldo’ non fa più ritorno in carcere


ROMA – Ha lasciato il carcere giovedì mattina per coronare il suo percorso universitario, ma non vi ha più fatto ritorno. Andrea Cavallari, 26 anni, uno dei membri della cosiddetta ‘banda dello spray’, risulta irreperibile da due giorni. Il giovane stava scontando una condanna definitiva a 11 anni e 10 mesi nel carcere di Bologna per la strage di Corinaldo, in provincia di Ancona, dove nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018 morirono cinque minorenni e una mamma di 39 anni durante un concerto di Sfera Ebbasta alla discoteca Lanterna Azzurra.

IL PERMESSO PER DISCUTERE LA TESI

Secondo quanto ricostruito, Cavallari giovedì 3 luglio aveva ottenuto un permesso dal Tribunale di Sorveglianza per discutere la tesi di laurea in Scienze giuridiche presso l’Università di Bologna. Accompagnato dai familiari e non dalla polizia penitenziaria, ha partecipato alla cerimonia di proclamazione. Ma al termine dell’esame, rimasto solo con la fidanzata, si sarebbe allontanato senza più dare notizie di sé, violando le prescrizioni imposte dall’autorità giudiziaria.

IL PERCORSO UNIVERSITARIO

Il giovane si era iscritto tre anni fa al corso triennale con specializzazione in consulenza del lavoro e relazioni aziendali, intraprendendo un percorso di studi che giovedì avrebbe dovuto concludersi con il rientro in carcere, previsto per il pomeriggio. Rientro che però non è mai avvenuto.

LA STRAGE DI CORINALDO

Cavallari era stato arrestato nell’agosto 2019 insieme ad altri sei giovani della Bassa Modenese, allora tra i 19 e i 22 anni, accusati di aver spruzzato spray urticante nella discoteca con l’obiettivo di derubare i presenti di collanine e gioielli. L’azione provocò il panico e una fuga di massa, causando sei morti e 59 feriti. Tutti i membri della banda sono stati condannati in via definitiva per omicidio preterintenzionale plurimo, rapina, furto e lesioni personali. Nella rete della giustizia è finito anche un ricettatore 65enne che ha patteggiato la pena.

Lo scorso 2 luglio, la Corte d’Assise d’appello di Ancona ha confermato la condanna a 10 anni e 5 mesi per Riccardo Marchi, 26enne bolognese ritenuto l’ottavo membro della banda. Marchi, che ha sempre negato di essere stato presente quella sera alla Lanterna Azzurra, potrà ora ricorrere in Cassazione.
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