Si conclude una settimana durissima per i pendolari della tratta Roma-Orte. Disagi e ritardi nel viaggio di ritorno dalla capitale si sono verificati anche venerdì dopo quelli denunciati due giorni prima. “Come accade ormai da troppi mesi, il pomeriggio è iniziato con il treno RV4106 da Roma Termini per Firenze delle 17:20 trasformato in carro bestiame – raccontano il Comitato pendolari di Orte e quello della Teverina – Di nuovo il treno è partito dalla stazione di Roma Termini senza aria condizionata. Come se non bastasse, il convoglio ha poi sostato più di mezz’ora nella stazione di Roma Tiburtina. Prima di ripartire, il capotreno è passato carrozza per carrozza sincerandosi delle condizioni dei passeggeri, tutti piuttosto provati”. I due comitati raccontano che “alcuni passeggeri, i più fortunati o lungimiranti, hanno abbandonato il convoglio prima che ripartisse: il treno è stato infatti instradato in linea lenta con un ulteriore ritardo di oltre 30 minuti. Caldo asfissiante, posti a sedere mancanti e, dulcis in fundo, in linea lenta”. I due comitati si chiedono quindi che “cosa debba succedere per tornare alla normalità, prima che qualche passeggero collassi”. Il treno è poi arrivato ad Orte con 49 minuti di ritardo. “Il pomeriggio poi è trascorso con il solito Viterbo RV4530 ormai fisso in lenta – aggiungono – passando per colpo di fortuna sul Roma-Perugia delle 18 che ha ricevuto una benedizione dall’alto, continuando con l’intercity 598 delle 18:15 che costa di più, ma che va il lenta ed altre tristi sorprese organizzate dai nostri “amici” FS – dicono ancora i comitati – La serata dei nostri eroici pendolari si è conclusa con il treno RV4110 Roma-Firenze anch’esso instradato in lenta e a passo di lumaca tra le varie stazioni. Le ultime notizie che abbiamo di questi passeggeri risalgono alle 21:50: treno fermo nei pressi di Gallese (oltre un’ora di ritardo sul tempo previsto di arrivo ad Orte). Speriamo – concludono ironici- che siano riusciti ad arrivare a casa”. |