NAPOLI – Implementare la consapevolezza di tutte e tutti sugli aspetti e le problematiche collegati alla popolazione mondiale, tra cui l’importanza del controllo familiare sulle nascite, la parità tra i sessi, la povertà, la salute durante la maternità e i diritti umani. Con questo obiettivo l’11 luglio 1987, data in cui approssimativamente la popolazione mondiale raggiunse la quota di 5 miliardi, il consiglio direttivo del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite ha inaugurato la Giornata mondiale della popolazione.
LA SFIDA DELLA RIPRODUZIONE TRA LE INCERTEZZE SUL FUTURO NELL’EDIZIONE 2025
Dopo 38 anni le dinamiche demografiche sono cambiate, i tassi di fertilità globali stanno diminuendo e si vanno innescando allarmi sul “collasso demografico”. Ma il rapporto sullo Stato della popolazione mondiale del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa) mostra che il vero problema è la mancanza di capacità riproduttiva: molte persone, soprattutto i giovani, non sono in grado di avere i figli che desiderano.La Giornata mondiale della popolazione 2025 evidenzia questa sfida, concentrandosi sulla generazione di giovani più numerosa di sempre. Il tema, “Dare ai giovani gli strumenti per creare le famiglie che desiderano in un mondo giusto e pieno di speranza”, invita a garantire ai giovani i diritti, gli strumenti e le opportunità per plasmare il proprio futuro.”Noi – le parole del Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres a corollario della prossima Giornata mondiale della popolazione – stiamo al fianco dei giovani e costruiamo un futuro in cui ogni persona possa plasmare il proprio destino in un mondo giusto, pacifico e pieno di speranza”.I giovani, è la considerazione delle Nazioni Unite, stanno già guidando il cambiamento ma si trovano ad affrontare ostacoli importanti: insicurezza economica, disuguaglianza di genere, assistenza sanitaria e istruzione limitate, cambiamenti climatici e conflitti. Un sondaggio Unfpa-YouGov condotto su oltre 14mila persone in 14 paesi ha rilevato che la maggior parte desiderava più figli, ma che ciò era impedito da barriere sociali, economiche o sanitarie.
I CAMBIAMENTI NEI NUMERI E NON SOLO
Ci sono volute centinaia di migliaia di anni perché la popolazione mondiale raggiungesse il miliardo, poi in soli 200 anni circa è cresciuta di sette volte. Nel 2011 la popolazione mondiale ha raggiunto i 7 miliardi, nel 2021 è arrivata a quasi 7,9 miliardi e si prevede, fonte le Nazioni Unite, che raggiungerà gli 8,5 miliardi nel 2030, i 9,7 miliardi nel 2050 e i 10,9 miliardi nel 2100.Il recente passato ha visto enormi cambiamenti nei tassi di fertilità e nell’aspettativa di vita. All’inizio degli anni ’70, le donne avevano in media 4,5 figli ciascuna; nel 2015, la fertilità totale a livello mondiale era scesa al di sotto dei 2,5 figli per donna. Nel frattempo, la durata media della vita globale è aumentata, passando da 64,6 anni all’inizio degli anni ’90 a 72,6 anni nel 2019.Inoltre, il mondo sta vivendo alti livelli di urbanizzazione e un’accelerazione delle migrazioni. Il 2007 è stato il primo anno in cui più persone vivevano nelle aree urbane che in quelle rurali, ed entro il 2050 circa il 66% della popolazione mondiale vivrà nelle città.Importanti ed impattanti sono le implicazioni di questi megatrend. Influiscono sullo sviluppo economico, sull’occupazione, sulla distribuzione del reddito, sulla povertà e sulla protezione sociale. Influiscono anche sugli sforzi per garantire l’accesso universale all’assistenza sanitaria, all’istruzione, all’alloggio, ai servizi igienici, all’acqua, al cibo e all’energia.
“I LEADER POLITICI DEVONO DARE PRIORITÀ ALLE VOCI DEI GIOVANI”
Per rispondere in modo più sostenibile ai bisogni dei singoli individui, i responsabili politici si legge in un documento delle Nazioni Unite devono comprendere quante persone vivono sul pianeta, dove si trovano, quanti anni hanno e quante persone verranno dopo di loro.Per rispondere efficacemente alle tendenze demografiche globali, i leader devono dare priorità ai bisogni e alle voci dei giovani. Hanno bisogno di più che di servizi: hanno bisogno di speranza, stabilità e di un futuro che valga la pena pianificare. Come ha detto un giovane attivista all’Unfpa: “I giovani non pensano solo ai loro figli futuri, ma anche al mondo che erediteranno”. Sostenere i loro diritti è fondamentale per lo sviluppo sostenibile, la pace e la dignità umana.
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