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Roma

In bici a luglio. In tutta italia e contro tutte le guerre

ROMA – Pedalare attraverso l’Italia, raggiungendo idealmente lo stesso numero di chilometri che separano Roma da Kiev, per diffondere l’urgenza di porre fine alle guerre, tutte: questo il senso della prima edizione del progetto ‘Pedaliamo per la pace’, nato dalla collaborazione tra Fiab – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, e l’ong Emergency, e che dal nord al sud dell’Italia si svolgerà per tutto il mese di luglio. Ne parliamo con Luigi Menna, presidente Fiab: “L’idea è di portare un messaggio di pace e cambiamento attraverso le rispettive associazioni locali, nei territori in cui i ciclisti faranno tappa, creando così una rete che, dal basso, possa sensibilizzare la collettività sui temi della guerra e della giustizia sociale”. D’altronde, continua il presidente, “Fiab nasce trent’anni fa come associazione ambientalista che si ispira ai principi di solidarietà e nonviolenza. Quando ci occupiamo di mobilità attiva e promozione dell’uso della bici”, dice ancora Menna, “lo facciamo portando un messaggio politico e culturale, affinché le persone – con i loro diritti alla salute e alla sicurezza – vengano rimesse al centro delle politiche. Anche per questa iniziativa utilizziamo la forza della nostra Federazione: dall’alto, in coordinamento con Emergency; dal basso, coinvolgendo le nostre associazioni locali, ciascuna delle quali crea degli eventi diversi”. Le tappe dell’iniziativa saranno scollegate tra loro. Il calendario, in costante aggiornamento con date e località, è disponibile su emergency.it/pedalata e andiamoinbici.it – condurrà idealmente in Ucraina, teatro di una delle decine di guerre del nostro tempo. Per aderire, spiega Menna, “basta contattare le associazioni Fiab ed Emergency locali”. A tutti i partecipanti poi “verrà consegnato uno ‘straccio di pace’, simbolo del nostro rifiuto della guerra – di tutte le guerre – da portare con sé. Un gesto collettivo per dire che la pace si può portare insieme, faticando, anche in salita”. Il presidente di Fiab sottolinea che lungo il tragitto ci saranno “momenti di riflessione intorno al tema della guerra, toccando luoghi simbolici legati alla memoria e all’impegno civile: una piazza, una scuola, un murales, un monumento alla Resistenza. Un modo concreto per riscoprire, pedalata dopo pedalata, la forza della partecipazione”. ‘Pedaliamo per la pace’ non è la prima iniziativa a cui Fiab ed Emergency collaborano, come conferma Linda Faccenda, referente eventi locali di Emergency: “La nostra partnership- dichiara all’agenzia Dire- è già in parte attiva a livello locale con alcune iniziative condivise dai gruppi locali di volontariato. Abbiamo quindi preso spunto da queste iniziative per iniziare una vera e propria collaborazione tra le due associazioni e l’ideazione di un evento diffuso su tutto il territorio italiano”. La bicicletta, evidenzia Faccenda, “per Emergency è strumento di pace perché grazie alla bicicletta in Ucraina, all’interno del progetto di Assistenza sanitaria di base per le comunità remote, i nostri operatori riescono a raggiungere le comunità più isolate”. In Ucraina, Emergency porta salute di base, cure ai feriti di guerra e formazione del personale in 14 villaggi della provincia di Kramatorsk, nella regione orientale di Donetsk, tra le principali zone colpite dalla guerra. Per questo, prosegue Faccenda, “ci è sembrato importante dare valore alla bicicletta che per noi diventa strumento di pace e che i nostri operatori utilizzano all’interno del progetto, e a cui dedichiamo ‘Pedaliamo per la pace'”. Pur gestendo progetti per la salute in tante zone di guerra e conflitto nel mondo, l’ong di Gino Strada non manca di realizzare initizative anche in Italia, come evidenzia ancora Faccenda: “A marzo e aprile di ogni anno organizziamo l’evento ‘Cento Cene’ grazie a ristoratori in tutta Italia e ai gruppi locali di volontariato”, a cui si affiancano “migliaia di altre piccole e grandi iniziative avviate ogni giorno su tutto il territorio”, che vanno “dagli incontri nelle scuole, alle campagne di piazza di raccolta fondi, dalla partecipazione a eventi culturali, teatrali e sportivi, all’organizzazione di conferenze, presentazione di libri, proiezione di documentari e film, allestimento di mostre e visori”. Insomma, conclude Faccenda, ogni occasione è valida per “portare la testimonianza di Emergency, grazie ai nostri volontari, sui progetti umanitari e le tematiche affini”.Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it

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