IMPERIA – Era immobile in mezzo a roveti ed erbacce, temevano il peggio. Poi Allen ha sollevato il braccio per toccarsi il naso: la tensione si è sciolta e l’emozione è arrivata ‘fortissima e indescrivibile’, tanto da portarli alle lacrime, di gioia. Gli eroi del giorno si chiamano Matteo Trecci, Edoardo Campione e Dario Mattiauda: sono i tre volontari della protezione civile che hanno ritrovato Allen Bernard Ganao, bimbo di 5 anni scomparso da venerdì sera a Ventimiglia. Oggi le telecamere e i microfoni sono tutti per questi tre volontari della Protezione civile antincendio boschivo Riviera dei Fiori-Pompeiana.
“QUANDO HA MOSSO IL BRACCIO ABBIAMO CAPITO CHE ERA VIVO”
Mattiauda, il primo a vedere il bambino, ricorda ogni dettaglio di quel fatidico momento nel corso della conferenza stampa, convocata in prefettura per dare i dettagli sul ritrovamento: “Il bambino era rannicchiato tra roveti ed erbacce. Immobile. Non ha detto nulla. Poi ha alzato un braccio e si è toccato il naso. Da quel momento è stata un’emozione unica, perché abbiamo capito che era vivo”. Mattiauda era insieme ad altri due colleghi, non erano ancora le 9 di mattina e avevano iniziato da poco a perlustrare la zona quando ha notato una sagoma insolita. “C’era qualcosa che non c’entrava con la vegetazione. Non sapevo cosa fosse, poi ho capito che era un bambino. A quel punto ho chiamato subito il 112”.
“NON HA AVUTO PAURA DI NOI, CON FERITE LEGGERE SULLE GAMBE MA STAVA BENE”
Sulle condizioni di Allen il volontario spiega poi che “non era spaventato, aveva delle leggere escoriazioni sulle gambe ma stava bene. Non ha avuto timore quando ci siamo avvicinati, era tra i rovi, come fosse scivolato e non fosse riuscito più a muoversi”.Dopo averlo individuato, i tre volontari si sono avvicinati con cautela. “Lo abbiamo toccato, ci siamo accertati che potesse muoversi e poi l’abbiamo preso in braccio per portarlo in auto”, ha raccontato ancora Mattiauda.
I BRIVIDI E LE LACRIME
Gli uomini della protezione civile erano preparati nelle ricerche di un bimbo come Allen, affetto da disturbo dello spettro autistico. Spiega infatti Mattiauda che non si aspettavano che lui potesse rispondere ai loro richiami: erano già passati a perlustrare quella zona, di notte, ma non lo avevano visto, né tanto meno sentito, per cui tornarci è stato provvidenziale. Il fatto che fosse immobile e rannicchiato rientra poi nel modo in cui bimbi autistici possono affrontare paure e cercare protezione. Sulle emozioni provate, il volontario spiega che è difficile trovare le parole: “Da brividi, ho anche pianto, sono papà anche io..”, ha spiegato infine a margine, ai cronisti.
Nel corso della conferenza stampa, il prefetto di Imperia, Valerio Massimo Romeo, ha ringraziato pubblicamente i tre volontari – Dario Mattiauda (di Terzorio), Edoardo Campione (Vasia) e Matteo Trecci (Armadì, Taggia) – a nome dello Stato per “l’eroico intervento”.
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