ROMA – “Giustizia per mio figlio”. La chiede in lacrime la mamma di Satnam Singh, il giovane bracciante indiano morto per dissanguamento dopo aver perso un braccio in un macchinario mentre lavorava in un’azienda agricola in provincia di Latina ed essere stato abbandonato davanti alla sua abitazione dal datore di lavoro. La donna ha incontrato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, insieme al marito, al figlio e alla figlia. La famiglia è “in Italia per una visita, voluta dalla Cgil, in cui si terranno diversi incontri istituzionali e momenti di commemorazione del bracciante indiano”.
Poche parole quelle delle donna tra cui la richiesta di “donare gli oggetti di mio figlio in sua memoria”. Come ha spiegato poco dopo il presidente Rocca, si tratta degli effetti personali di Satnam che ancora non sono stati restituiti per ragioni processuali. “Ci faremo parte diligente, anche con la nostra Avvocatura, perché vengano restituiti- ha assicurato Rocca- Il fatto che vediate tutte le istituzioni schierate significa che siamo una cosa sola rispetto a questa vicenda, per continuare a impegnarci affinché tragedie come questa non accadano mai più. Quella non è l’Italia che amiamo. Amiamo invece quella del padrone di casa che offrì un alloggio a Satnam e di chi se ne è preso cura”.
ROCCA INCONTRA GENITORI SATNAM SINGH: “DRAMMATICO, DOLORE PROFONDO”
Domani ci sarà una nuova udienza del processo di Satnam, il papà ha espresso il “desiderio di stare in Italia per seguire il processo. Ho fiducia nella giustizia”. La Cgil di Roma e Lazio non ha mai abbandonato i genitori di Satnam e ha organizzato questa visita. “È una richiesta che è emersa oggi- ha detto Rocca- Ne parleremo con la Cgil che si è fatta carico delle spese di trasporto e alloggio in questi giorni. È un loro diritto (assistere al processo, ndr), sicuramente non ci tireremo indietro”.
“È stato drammatico non saper trovare spiegazioni a questo atto di barbarie su cui la magistratura si esprimerà. Ho avuto modo di conoscere la loro dignità, il dolore profondo con cui stanno affrontando questa vicenda, il senso di vuoto che una madre prova di fronte alla scomparsa di un figlio. Emotivamente, anche per un presidente di Regione non si è mai abituati a confrontarsi col dolore”. Sono state cariche di emozione le prime parole del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, dopo l’incontro privato con i genitori di Satnam Singh.
ROCCA: “LAZIO PARTE CIVILE IN PROCEDIMENTI SU SFRUTTAMENTO E CAPORALATO”
“Questa vicenda va ben oltre il tema della sicurezza sul lavoro- ha spiegato Rocca- La storia di Satnam è impressa indelebilmente nella memoria collettiva e nella storia di questa Regione. Quanto avvenuto a giugno dello scorso anno non è solo il frutto di una fatalità ma di una serie imperdonabile di cadute dello stato di civiltà, che hanno portato a un inaccettabile livello di barbarie. Come Regione abbiamo voluto dare un segnale di costituirci come parte civile nel processo perché quanto accaduto non è solo una ferita a un uomo ma a un’intera comunità”. E il presidente ha aggiunto: “Ho dato disposizione agli uffici di costituirsi in maniera sistemica parte civile in ogni procedimento che riguardi lo sfruttamento sul lavoro e il caporalato”.
ROCCA: “MALEDETTA CULTURA ITALIANA DEL ‘CHE MALE C’È'”
“Abbiamo questa piaga da contrastare ma il caporalato non riguarda solo sacche nascoste. Le notizie di queste ore ci dicono che è una cultura diffusa da contrastare con ogni mezzo, perché fa parte di quella pratica italiana del ‘che male c’è’, una cultura maledetta della piccola tolleranza di un costume inaccettabile. Ecco perché è importante costituirsi parte civile, non solo nella vicenda Satnam Singh ma in generale rispetto al fenomeno del caporalato e dello sfruttamento sul lavoro”, ha sottolineato Rocca.
“Come Regione siamo impegnati ad alzare il livello dei controlli e a fare lavorare l’Osservatorio regionale su questi fenomeni, anche grazie alla collaborazione forte con i sindacati”, ha aggiunto Rocca.
ROCCA: “LA MAMMA NON SI SPIEGA PERCHÉ FIGLIO NON SIA PIÙ TORNATO A CASA”
Rocca, che durante la conferenza stampa (cui hanno partecipato diversi consiglieri regionali, i prefetti di Roma e Latina, la sindaca di Latina, e i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil) aveva accanto a sé i genitori di Satnam, ha rimarcato il dolore della madre e del padre del giovane bracciante scomparso: “È stato doloroso in maniera incredibile ascoltare il racconto della mamma che fatica, a distanza di un anno, a spiegarsi come mai un ragazzo che ha perso un braccio non è più tornato a casa, mentre nel villaggio vicino c’è un altro ragazzo che ha persone entrambe le braccia ma è vivo”.
Satnam Singh “rappresenta una porzione di una realtà che per troppo tempo abbiamo fatto finta di non vedere e grazie a questa visita di oggi deve diventare un’iconicità- ha concluso Rocca- Questa storia si deve diffondere perché è la stessa che si trovano a vivere migliaia di persone, con fenomeni che sappiamo avvenire e che in ogni stagione si ripetono. Il Lazio non è terra di criminalità ma è capace di dare tanta solidarietà, come accaduto proprio a Satnam, al quale venne offerto un alloggio da una persona. Questa storia racchiude tutto il peggio di cui siamo capaci come società, ma anche le parti belle che sappiamo esprimere”.
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