ROMA – Mariasole, 19 anni, è stata l’ultima di cui si è avuto notizia. Prima di lei Gianmaria e Maddalena, e ancora un altro ragazzo che è riuscito a mantenere l’anonimato. Sono in 4 gli studenti italiani che hanno aderito alla “protesta dei maturandi”, rifiutandosi di rispondere alle domande dei professori per ottenere il diploma di maturità. Mariasole Tomassini si è diplomata comunque alla scuola del Libro d Urbino che ha preparato noti designer, illustratori, artisti nel corso della suo secolo di storia.
RIFIUTA LA PROVA ORALE ANCHE SE HA UNA MEDIA DA 8 E se ci si aspetta il prototipo di una ragazza svogliata, disinteressata e superficiale, si potrebbe restare delusi. La studentessa infatti, per 5 anni ha frequentato una scuola distante quasi un’ora d’auto da casa sua, a Piobbico, in provincia di Pesaro-Urbino. Ed è stata parte attiva della vita del liceo artistico, come rappresentante d’istituto. Non solo: ha mantenuto per tutti e cinque anni una impeccabile performance scolastica, con una media superiore all’8. Però ha preferito non rispondere alle domande finali dei docenti e chiudere la sua carriera liceale con un voto finale di 67/100, benché potesse aspirare a un riconoscimento di lunga superiore.
(nella foto Mariasole Tomassini, photo credits: Mariasole Tommasini/Fb)
TRE SONO STUDENTI DI LICEI VENETI
Mariasole, anche se non sapeva nulla di loro, ha fatto lo stesso gesto dei suoi coetanei veneti: Gianmaria Favaretto, del liceo scientifico Fermi di Padova, Maddalena Bianchi, studentessa del liceo scientifico Galilei di Belluno, infine un ragazzo- di cui non è stato reso noto il nome- che ha concluso il percorso di studi al liceo classico Canova di Treviso. Sono loro i quattro paladini per la meritocrazia che hanno fatto parlare di sé attraverso questa forma di protesta contro l’esame di maturità: si sono presentati puntuali al loro turno davanti alla cattedra dei professori, ma invece di sedersi e attendere le loro domande, hanno detto ‘no grazie’, sicuri comunque di aver superato le prove precedenti e di portare a casa il diploma.
LE MOTIVAZIONI DEL ‘NO’
Le motivazioni dei 4 studenti sono le stesse, anche se non si conoscono e non si sono mai parlati. Alla commissione di prof. Mariasole ha annunciato la sua decisione presentando un discorso stampato e chiedendo che venisse messo a verbale. Nel testo, “ho espresso la mia delusione per l’esperienza vissuta a scuola e ho criticato l’attuale sistema di valutazione basato su voti e crediti, dove il lavoro di cinque anni viene dimenticato, dando importanza solo a tre prove”. A pesare sulla scelta non tanto le iniziative dei tre coetanei, di cui nel giorno del suo orale, non era venuta a conoscenza, spiega in una intervista alle pagine locali del quotidiano “Il Resto del Carlino”. Piuttosto “l’ultima goccia è stata un sette in condotta che non ritengo giusto- chiarisce- Ho sempre dato il massimo a scuola e penso di essere stata punita per la mia attività di rappresentante”.”Buongiorno professori, non voglio sostenere le interrogazioni per la maturità, la mia prova orale finisce qui”: queste le parole alla commissione di Gianmaria Favaretto di Padova. “Ho fatto questa scelta- ha dichiarato lo studente a quotidiano “Il Mattino-perché trovo che l’attuale meccanismo di valutazione, non rispecchia la reale capacità degli studenti, figuriamoci la maturità”. Maddalena Bianchi descrive così il giorno del suo orale: “Sono entrata in aula, ho pescato la traccia. Poi ho aspettato che tutti i docenti della commissione si sedessero e ho iniziato il mio discorso. Ho provato a spiegare che, sebbene nella mia scuola la parte relativa alla preparazione sia stata ottima, ritengo che sia mancata totalmente l’attenzione alle persone. Il focus dei docenti è sempre stato sui voti. Io non ho mai avuto grossi problemi, ero una ragazza tranquilla, coi voti nella media. Ma non c’è mai stata la voglia di scoprire la “vera me” da parte dei docenti”. Infine, i quotidiani locali non riportano il commento del ragazzo di Treviso, a parlare è stata la preside, Maria Rita Ventura: “Una volta entrato al colloquio non ha voluto rispondere alle domande, pur essendosi presentato in aula – ha spiegato- contestava la struttura dell’esame. E in particolare il fatto che valutasse competenze e contenuti già verificati durante l’anno”.
LE CONTROMISURE ANNUNCIATE DA VALDITARA
Di fronte a queste, seppure limitate, proteste, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, a annunciato le contromisure in una norma anti-boicottaggio: chi boicotterà la prova orale, anche se già in possesso dei requisiti per superare con la sufficienza l’esame di maturità, verrà comunque bocciato.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it