ROMA – Singolare protesta apparsa sui giornali americani. Capita spesso di paragonare il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a un clown per le sue azioni a dir poco sconclusionate. Basta ascoltare qualche sua conferenza stampa, o incontro con i giornalisti, e appare subito in modo chiaro che al nuovo inquilino della Casa Bianca interessa una sola cosa: se stesso, che si parli anche delle sue cavolate, tante, ma sempre e solo di quello che fa, di quello che pensa e dopo un minuto magari ripensa. Alla faccia dell’affidabilità e serietà del ruolo.
Tornando alla protesta, riguarda Tim Cunningham, clown professionista con 24 anni di esperienza e presidente del Clowns Without Bordes, un’organizzazione no-profit che mette in scena spettacoli per tutte le comunità in difficoltà. Per capirci: mandano i loro clown in giro nei paesi più disperati del mondo per far sorridere e distrarre. Magari un bimbo che un chirurgo sta operando senza anestesia perché non ne ha, oppure arrivano nei mille campi profughi dove regna la disperazione e un sorriso strappato a volte può salvare un’esistenza. Di qui la vibrante protesta a non definire Trump un clown, perché “quelli veri portano gioia nel mondo, non caos a Washington”.
Il clown, sottolinea Cunningham, “è una forma d’arte preziosa e variegata, acrobati, maghi, ballerini, comici, artisti di strada e giocolieri… Il clown richiede anni di studio, basti pensare a Charlie Chaplin e Buster Keaton o Mr. Bean. Non è una invenzione moderna ma antiche culture indigene venerano la figura sacra del clown, ad esempio il popolo Sioux celebra l’Heyoka, membro autorevole della comunità che usa l’umorismo per risolvere i problemi”.
Insomma, i clown sono molto più che semplici artisti per feste di compleanno: aiutano, in molti casi, le persone a rilassarsi e a guarire incoraggiano a guardare il mondo in maniera diversa. Ma oggi tutto questo non viene preso in considerazione. Basta spostare il discorso a livello politico è questo lavoro speciale si riduce a insulto. Clown viene usato a ruota libera per sminuire gli avversari considerati sciocchi o incompetenti. Per questo il presidente Cunningham, a nome d tutti clown del mondo, chiede di tenere il clown fuori dal contenzioso politico e di non usarlo più con Trump: “Offriamo al clown il rispetto che merita, in alleanza con altri artisti, attivisti e persone che credono in un mondo migliore e più felice. Per secoli- chiude Cunningham- i clown hanno unito le persone attraverso le risate, leggerezza e creatività”.
Quanto allo scontro politico se proprio non se ne può fare a meno, ecco una valida alternativa da lui suggerita: provate ‘buffone’.
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