ROMA – In occasione della mostra ‘Artisti per il Giubileo’, all’interno del celebre Festival dei Due Mondi e in collaborazione con la Pontificia Accademia del Vaticano, l’artista Claudio Spattini è stato insignito dell’International Spoleto Prize, riconoscimento riservato alle eccellenze artistiche di livello internazionale. La mostra, aperta fino al 19 luglio presso la Chiesa della Misericordia di Spoleto (via Saccoccio Cecili), presenta sette opere selezionate che raccontano un viaggio straordinario attraverso sessant’anni di pittura. Un omaggio al tema ‘Le sette decadi’, che parte dagli anni Quaranta e attraversa ogni decennio fino ai Duemila, tracciando il profilo di un artista che ha saputo reinventarsi con coerenza e libertà.
Definito da molti “l’eclettico”, ma che meglio sarebbe chiamare “l’artista libero” – racconta una nota – Spattini ha sempre rifuggito mode e convenzioni, seguendo un percorso autentico, personale, profondamente spirituale. Le sue opere – nature morte, paesaggi, ritratti e composizioni informali – dimostrano una tecnica eccelsa, affinata senza mai piegarsi alle logiche del mercato, e restituiscono al pubblico un’esperienza sensoriale ed emotiva intensa.
Come sottolineato dalla curatrice Silvia Iorio, “Spattini non ha mai accettato pressioni esterne: ha dipinto ciò che sentiva, nel momento in cui lo sentiva. Ogni quadro è un atto di libertà, un dialogo con il trascendente”. È questa coerenza, insieme a un innegabile maestria tecnica, a rendere la sua arte tanto attuale quanto senza tempo. L’assegnazione dell’International Spoleto Prize a Claudio Spattini rappresenta un tributo alla forza trasformativa dell’arte, capace – come affermava Nietzsche – di elevare lo spirito, trasformare il dolore e restituire bellezza al mondo. Ed è proprio ciò che Spattini, con le sue tele, riesce ancora una volta a dimostrare.
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