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Dazi Usa, la Tuscia esporta per 17 milioni

Dazi di Trump, cosa succederà per l’economia viterbese? La Cgia di Mestre ha elaborato un report specifico che valuta gli scenari economici a livello territoriale in base al livello di dazi che gli Stati Uniti imporranno sulle varie categorie merceologiche esportate oltre oceano dall’Italia. E, le ultimissime notizie, non sono buone: nella lettera inviata all’Unione Europea Trump impone dazi del 30%. La provincia di Viterbo è agli ultimi posti nazionali in termini di export totale verso gli Usa. Nel 2024 le esportazioni del Viterbese verso gli Stati Uniti sono state di appena 17 milioni di euro (98° posto nazionale) con un calo di 4,2 milioni rispetto al 2023 (quando era stato di 21,2 milioni di euro). In un anno, quindi, l’export della Tuscia verso gli Usa è calato del 19,6%. Nel Lazio è Roma la provincia che ha, nettamente, il maggiore livello di export verso gli Stati Uniti con 1 miliardo e 695 milioni di euro. Tra il 2023 e il 2024 l’area romana ha esportato 246,4 milioni di euro in più passando da 1 miliardo e 448 milioni di euro a quasi 1,7 miliardi (+17,0%). Questi numeri valgono l’8° posto nazionale. Dietro Roma c’è il “caso” della provincia di Latina che, tra il 2023 e il 2024, è passata addirittura da 578,9 milioni di euro a 1 miliardo e 244 milioni con una crescita del 665,1% che vale il 13° posto italiano. Alto il valore anche dell’export della provincia di Frosinone, passato da 571,4 milioni di euro del 2023 a 598,9 milioni del 2024 (+27,5 milioni, pari al +4,8% e 31° posto in Italia). Quarto posto regionale è della Tuscia e, peggio di Viterbo, ha fatto solo la provincia di Rieti con appena 13,2 milioni di euro di export verso gli Usa nel 2024 (100° posto nazionale) ma in crescita di 4,1 milioni rispetto al 2023 (in cui le esportazioni erano state di 9,0 milioni di euro per una crescita del 45,7%). Le prime 10 province per export verso il Paese a stelle e strisce nel 2024 sono: Milano (6.359,8 milioni di euro); Firenze (6.169,6 milioni di euro); Modena (3.110,3); Bologna (2.602,4); Torino (2.549,0); Vicenza (2.209,4); Bergamo (1.888,8); Roma (1,695,0); Brescia (1.576,9) e Parma (1.528,3). La provincia che ha esportato di meno nel 2024 verso gli Usa è stata Enna con 2 milioni di euro di scambi. Un dato centrale per capire quali saranno le regioni a maggiore rischio per i dazi americani è l’indice di diversificazione di prodotto dell’export, che misura il valore delle esportazioni dei primi 10 gruppi merceologici sul totale dell’export di una regione (formato da circa 200 voci). Più il valore è basso e più significa che l’area geografica considerata ha una pluralità diffusa di produzioni dedite all’export e, di conseguenza, sarà meno sensibile a sconvolgimenti nel commercio internazionale. In questa graduatoria il Lazio è 13° in Italia con un export dei primi 10 prodotti di 21.160 milioni di euro nel 2024 rispetto ai 31.560 euro dell’export totale: nel Lazio, quindi, i principali prodotti esportati sono ben il 71,0% del totale). Nel 2024 l’Italia ha esportato prodotti negli Usa pari a 64,7 miliardi di euro. L’ufficio studi della Cgia di Mestre commenta che “nel caso i dazi imposti dall’Amministrazione Trump dovessero rimanere gli stessi di oggi costerebbero al nostro Paese 3,5 miliardi di euro circa di mancate esportazioni. Se, invece, le tariffe doganali dovessero essere innalzate al 20 per cento, il danno economico ammonterebbe fino a 12 miliardi di euro”. Nelle ultime ore si parla di dazi del 30%: se l’Unione Europea non saprà contro reagire adeguatamente i rischi anche per l’export viterbese, totalmente basato su prodotti tradizionali, saranno alti.

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