NAPOLI – Con una lettera pubblicata questa mattina su La Repubblica, Julija Navalnaja, moglie del dissidente russo Alexei Navalny, ha dichiarato il proprio dissenso per la partecipazione del direttore d’orchestra Valery Gergiev a Un’Estate da Re, rassegna promossa dalla Regione Campania alla Reggia di Caserta. Gergiev, la cui esibizione è fissata per il 27 luglio, è definito da Navalnaja un “promotore della politica criminale di Putin, suo complice e fiancheggiatore”.
“Non solo un amico – scrive Julija Navalnaja – E non solo un sostenitore. Voglio fare appello agli italiani: siate coerenti. La terribile e devastante guerra in Ucraina va avanti, la gente muore ogni giorno e le città ucraine bruciano. Com’è possibile che nell’estate del 2025, tre anni dopo l’inizio del conflitto in Ucraina, Valerij Gergiev, complice di Putin e persona inclusa nelle liste delle sanzioni di diversi Paesi, sia stato improvvisamente invitato in Italia per partecipare a un festival?”.
Poi sottolinea che “Gergiev e Putin sono amici intimi. Per molti anni il maestro ha sostenuto le politiche di Putin con un fervore degno delle più nobili cause. Ma l’amore di lunga data di Gergiev per Putin non è l’ennesimo esempio di un artista ingenuo e lontano dalla politica che cade inconsapevolmente vittima del fascino del dittatore. Gergiev sa perfettamente che cosa sta facendo, con chi condivide la sua popolarità e reputazione, e fa pagare caro i suoi servizi. È un complice consapevole e attivo del regime di Putin, basato su potere illimitato, corruzione, illegalità e repressione politica”.
“E in questo contesto il concerto di Caserta è un primo assaggio, un pallone-sonda- dice ancora-. Ma è molto importante: non è un caso che tutti i media di propaganda del Cremlino oggi facciano a gara per elogiare la dirigenza della Regione Campania per aver invitato l’amico di Putin a esibirsi a ‘Un’estate da Re’. Perdonatemi, ma se nel 2025 il Cremlino è contento di voi, allora state sicuramente sbagliando qualcosa. Qualsiasi tentativo di chiudere un occhio su chi sia Valerij Gergiev al di fuori della sua attività di direttore d’orchestra e di fingere che questo sia semplicemente un evento culturale in cui non c’è politica, che lui sia semplicemente un grande artista, è ipocrisia. Allora il festival dovrebbe chiamarsi onestamente ‘Un’estate da Ipocriti’: perché essere timidi? Oppure bisognerebbe indicare direttamente su tutti i manifesti il nome del ‘Re’ per il quale quest’estate i concerti di Gergiev in Italia saranno una piacevole notizia. Il suo nome è Vladimir Putin”.
DE LUCA: “IN QUESTO MOMENTO TUTTI PARLANO CON PUTIN”
Sulla vicenda è intervenuto oggi, a margine di una conferenza stampa a Palazzo Santa Lucia, il governatore campano Vincenzo De Luca, che riferisce di non voler fare passi indietro: “In questo momento tutti quanti, da Macron a Trump, stanno parlando con quello che decide, che non è un direttore d’orchestra, ma si chiama Putin. Quindi, cosa si propone? Di chiudere anche i canali di comunicazione con Putin?”, afferma De Luca, aggiungendo che coloro che “fanno parte del mondo della cultura e dell’arte non hanno nelle loro mani decisioni politiche”.
“La Campania – ricorda il presidente della Regione – è l’unica istituzione che ha promosso iniziative per la pace quando tutti quanti dormivano in piedi. Lo ha fatto dal 28 ottobre del 2022, denunciando l’aggressione. Noi non abbiamo nulla da aggiungere, ma abbiamo noi da esprimere critiche nei confronti di quelli che hanno dormito per tre anni”. La linea della Regione Campania “è quella del dialogo con tutti. La nostra linea sulle vicende dell’Ucraina – insiste De Luca – è quella che abbiamo annunciato tre anni fa: Putin è colpevole e rimane colpevole. L’Occidente non è innocente perché non ha fatto nulla per impedire l’invasione dell’Ucraina. Noi siamo solidali con il popolo ucraino e abbiamo accolto migliaia di cittadini dell’Ucraina nel nostro territorio, dando prova di solidarietà. Non intendiamo accettare logiche di preclusione o di interruzione del dialogo, perché questo non aiuta la pace, ma serve soltanto ad alimentare i fiumi dell’odio e allontana dalla pace”.
Dunque, ritiene il governatore campano, “a noi non può essere rivolto nessun appello, perché siamo gli unici che da anni combattono per il cessato del fuoco, nel silenzio di tutti. Ovviamente i meno titolati a parlare sono quelli che non dicono una parola nei confronti del genocidio di bambini a Gaza e fanno finta di preoccuparsi di altre cose e di altri personaggi”.
GIULI: “RISCHIA DI PASSARE UN MESSAGGIO SBAGLIATO”
“L’arte è libera e non può essere censurata – dichiara in una nota il ministro della Cultura, Alessandro Giuli – La propaganda però, anche se fatta con talento, è un’altra cosa. Per questo motivo il concerto dell’amico e consigliere di Putin, Valery Gergiev, voluto, promosso e pagato dalla Regione Campania e che si terrà nella Reggia di Caserta, autonoma nella scelta di quali eventi ospitare, come tutti gli istituti autonomi del ministero della Cultura, rischia di far passare un messaggio sbagliato. L’Ucraina è una nazione invasa e il concerto di Gergiev può trasformare un appuntamento musicale di livello alto, ma oggettivamente controverso e divisivo, nella cassa di risonanza della propaganda russa. Ciò che per me sarebbe deplorevole”.
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