ROMA – Una studentessa della Dalian Polytechnic University è stata espulsa per aver “danneggiato la dignità nazionale” dopo che un videogiocatore ucraino ha pubblicato online video in cui apparivano insieme in una stanza d’albergo. Nessun contenuto esplicito, solo allusioni, ma tanto è bastato per scatenare un linciaggio digitale e una decisione ufficiale che ha fatto il giro del web.
L’università non solo ha deciso la punizione massima, ma ha anche pubblicato il nome completo della ragazza in rete, esponendola alla gogna pubblica. I video sono stati condivisi da Danylo Teslenko, alias “Zeus”, celebre player di e-sport, che in visita a Shanghai ha pensato bene di filmare i momenti privati con la giovane e caricarli su Telegram. Nessun nudo, ma abbastanza per mandare in cortocircuito la morale pubblica cinese.Teslenko ha poi cancellato i video e si è scusato: “Errore mio, erano troppo personali”. Ma ormai era tardi. Sui social cinesi, il dibattito si è polarizzato: da un lato chi difende il provvedimento per “difendere l’onore della patria”, dall’altro chi grida al sessismo istituzionalizzato. Perché lo stigma, ancora una volta, è tutto sulla donna.“Non è lei ad aver infangato la dignità nazionale, ma chi l’ha umiliata pubblicamente”, ha scritto Zhao Hong, docente di diritto a Pechino, puntando il dito contro l’università e gli utenti che hanno rinfocolato lo scandalo.E intanto alcuni giuristi suggeriscono alla studentessa di fare causa per violazione della privacy. Il regolamento accademico che ha giustificato l’espulsione prevede sanzioni anche per musica ad alto volume o rapporti prematrimoniali.Perfino il Global Times, megafono del Partito Comunista, ha preso le distanze dai metodi: “Gli errori si correggono in privato”. Formalmente la ragazza ha 60 giorni per ricorrere contro l’espulsione.
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